Assembly Rooms Ballroom, 19 agosto 2013
Tenetevi in mente il loro nome se vi piace la musica popolare anglosassone. Ma anche se vi piace la buona musica in genere. Sono i Breabach, vengono da Glasgow, e nonostante siano giovanissimi, rappresentano una delle migliori realtà della Scozia tanto da aver avuto nel 2011 la nomina ai Bbc Folk Awards e ai Scots Trad Music Awards, vinti poi nel 2012 come migliore gruppo. Al Fringe hanno portato uno spettacolo che unisce il linguaggio tradizionale con spunti originali e un’anima rock di base che ricorda i migliori Jethro Tull. La spina dorsale di questo suono è rappresentata dal contrabbassista James Lindsay che riesce a sposare i ritmi popolari con figurazioni jazzate. Dall’altro lato del palco c’è invece colui che maggiormente esprime l’anima celtica con il flauto e la cornamusa, strumento per il quale compone anche con successo, ovvero James Duncan Mackenzie. Al centro della scena invece la cantante e violinista Megan Henderson che in due occasioni si è fatta avanti per eseguire passi di danza tradizionale. Il collettivo (perché tale è la loro caratteristica e anche la loro forza) è completato dal polistrumentista Calum MacChrimmon e dal cantante-chitarrista Ewan Robertson a cui è affidata la struttura ritmica, ma anche momenti solisti. La loro musica è al sessanta per cento strumentale proprio per evidenziare la loro bravura tecnica, mentre la parte vocale è interpretata prevalentemente in gaelico. Quello dei Breabach è uno spettacolo ritmico, muscolare come quello dei gruppi rock, ma talvolta delicato come nella migliore tradizione folk e acustica. Il repertorio è tratto principalmente da Bann, ultimo album uscito in ordine di tempo e da uno nuovo in lavorazione. Per conoscerli meglio c’è il sito breabach.com. Ne vale la pena.
Michele Manzotti
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