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L‘incontro tra jazz e cinema è stato fonte di ispirazione per molti musicisti. In questo caso però non ci troviamo di fronte a una colonna sonora, ma a una composizione che prende spunto da un lavoro cinematografico. Commissionato dal Molde International Jazz Festival e registrato live durante la stessa rassegna nel 2010, La notte è un omaggio al regista Michelangelo Antonioni, considerato dal pianista e compositore norvegese Ketil Bjørnstad come una delle sue influenze formative. “Nello stesso periodo in cui ho scoperto cosa potesse essere il jazz, dopo aver sentito In A Silent Way di Davis, ho visto i film di Godard, Bresson e Antonioni – ha raccontato Bjørnstad -. Forse era la forza lenta e ritmica nei film di Antonioni che mi ha fatto pensare alla musica. Come le arti visive creano musica nelle nostre menti, la musica crea immagini ed espressioni visive con la stessa intensità, le due sono fortemente e profondamente interconnesse”. Per descrivere a modo suo la pellicola del 1961 che aveva tra i suoi protagonisti Jeanne Moreau, Monica Vitti e Marcello Mastroianni (e le musiche di Giorgio Gaslini), Bjørnstad ha pensato ad un gruppo norvegese-danese-tedesco-
Michele Manzotti
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