pp. 204, Euro 18 www.editricezona.it
All’inizio degli anni ’70 Firenze fu protagonista di un fenomeno singolare. Un locale, lo Space Electronic di via Palazzuolo, era diventato un punto di riferimento dei migliori gruppi musicali della scena italiana e internazionale. Una sorta di Marquee Club, il locale storico di Londra, che convogliava un pubblico di allora giovanissimi spettatori. Persone che, grazie a quella scuola musicale, sarebbero in gran parte diventati operatori culturali nel capoluogo toscano e in tutta Italia. Uno di loro, Bruno Casini, è l’autore di Ribelli nello spazio che racconta proprio la storia di quel locale di quegli anni a Firenze. La terza tappa di una trilogia fiorentina che Casini aveva avviato con i primi Litfiba e con moda e clubbing negli ’80. Il ritorno indietro negli anni era doveroso dato che il già citato Space Electronic era diventata un’università suo malgrado per gli appassionati di musica poco più che adolescenti. Qualche nome? Van Der Graaf Generator (Peter Hammill ricorda sempre con piacere quegli anni), Atomic Rooster, Canned Heat, Quintessence, Area, Nucleus, Rory Gallagher. A volte c’era anche il doppio spettacolo del sabato con tanti nomi che si alternavano sul palco che non necessariamente erano legati alla musica. Infatti è rimasta storica l’esibizione del Living Theatre di New York che scelse quella scena per il proprio spettacolo sperimentale. La programmazione e lo spirito dello Space Electronic ebbero un effetto positivo sulla vita culturale alternativa della città. Il libro di Casini contiene anche molte testimonianze e foto che arricchiscono la ricerca e che fanno venire un po’ di invidia a chi non ha vissuto pienamente quel periodo e in quel luogo particolare. Un altro esempio, per dirla con parole di Pier Vittorio Tondelli, di essere nel posto giusto al momento giusto.
Michele Manzotti
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