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Ex Leader dei Badlands, uno dei più celebri tributi a Springsteen della nostra penisola, Daniele Tenca (voce, chitarre, armonica) ha esordito come solista nel 2007 con Guarda il sole che, pur essendo in italiano, lo vedeva cimentarsi con un repertorio musicalmente legato alla tradizione roots rock americana. Sorprese non poco quindi, nel 2010 l’uscita del positivo Blues for the Working Class e il successivo CD dal vivo entrambi in inglese e fortemente ispirati dal blues. Il recente Wake Up Nation non fa che confermare questa tendenza. Undici tracce, ben otto delle quali originali, dove pur non mancando in alcuni brani, riferimenti stilistici al roots rock, è il blues nelle sue più varie derivazioni a prevalere. Rispetto al CD di esordio, Tenca è molto migliorato vocalmente ma è specialmente la sua maturità compositiva a colpire. Tenca è un artista di tutto rispetto capace non solo di interpretare, ma soprattutto di scrivere brani interessanti e rispettosi della tradizione, dando un valore fondamentale ai testi che trattano con arguzia e schiettezza argomenti non semplici e futili. Encomiabile quindi la scelta di arricchire il libretto con i testi in inglese e la relativa traduzione in Italiano. All’ottima riuscita del progetto contribuisce anche la sua band, una sorta di super gruppo formato da Heggy Vezzano (chitarre), Pablo Leoni (batteria), Luca Tonani (basso), Leo Ghiringhelli (chitarre) arricchita da una manciata di ospiti calibrati ed efficaci, tra i quali è impossibile non citare Paolo Bonfanti e Andy J. Forest.
Stefano Tognoni
Tracklist Dead and gone Big daddy What ain’t got The wounds stay with you Silver dres Default boogie Last po’man What did you do? Wake up nation It’s all good Society
Tagged Badlands, blues, Daniele Tenca, Italia