Premio Ciampi, Livorno, 24-26 ottobre 2013
Fotoservizio (c) Leonardo Monfardini
«E’ stata un’edizione nel segno dell’eccellenza. Piero Litaliano è stato reinterpretato da tutti i musicisti in modo diverso e originale secondo lo stile di ognuno, ma al tempo stesso cogliendo in pieno l’essenza delle canzoni di Piero Ciampi». Così Franco Carratori, direttore artistico del Premio Ciampi, ha commentato la serata al teatro Goldoni che tradizionalmente chiude la rassegna. Un appuntamento giunto alla 19a edizione e che era incentrato sull’omaggio all’album con cui Piero Ciampi, indimenticato poeta e musicista morto nel 1980, debuttò nel 1963.
Un disco che vedeva come coautore Gianfranco Reverberi, uno dei grandi nomi della musica popolare italiana, presente in sala. Una figura che a suo modo è divenuta punto di riferimento della rassegna, che lo vede protagonista negli incontri pomeridiani sin dal 2006 raccontando aspetti poco conosciuti di Ciampi e di altri autori a lui vicini.
La serata finale del premio (sabato 26 ottobre) ha avuto tre tematiche: la già citata riscoperta di Piero Litaliano, il tributo a Enzo Jannacci e quello a Ernesto de Pascale. Partiamo da quest’ultimo, legato al presentatore e componente della giuria scomparso nel 2011 oltre che artefice del marchio Il Popolo del Blues. Di lui è stato presentato l’album postumo Seven Songs while the city is sleeping (Il Popolo del Blues/Audioglobe) con la proiezione del video realizzato sul brano Subway to the West Country da Alessandra Tantillo e Antonella Napoli.
Per quanto riguarda Jannacci, è stato il figlio Paolo a ricordarlo dopo che entrambi erano saliti sul palco del Goldoni nel 2004. Pianista jazz di livello Paolo Jannacci ha voluto interpretare anche un brano di Michel Legrand, sottolineando l’influenza francese sulle canzoni Ciampi.
Infine il disco Piero Litaliano: ogni musicista (da Ginevra di Marco a Sara Loreni, dai Letti Sfatti ai Gatti Mezzi, dal trio Carlone-Li Calzi-Righeira fino ai Sinfonico Honolulu e a un Bobo Rondelli in gran forma che ha chiuso la serata anche con Lou Reed e Domenico Modugno) ha interpretato un brano del disco che quindi, registrato dal vivo, rinascerà cinquanta anni dopo come produzione del premio a cura della Moretto records. L’intenzione è di recuperare in questo modo tutta la discografia ciampiana, che le multinazionali del settore (pur detenendone i diritti) non ristampano in Cd.
Una menzione a parte meritano i tre vincitori del concorso. Bello il pianismo di Giulia Mazzoni così come le canzoni di Luigi Mariano. Ma è stato Antonio Maldestro a convincere con un cantautorato maturo, supportato da musicisti di qualità, con testi legati a tematiche sociali trattate con un pizzico di ironia.
Michele Manzotti
Giulia Nuti
Dall’alto: il trio Carlone-Li Calzi-Righeira, Carratori con Reverberi, Antonio Maldestro, Sinfonico Honolulu, Luigi Mariano, Bobo Rondelli
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