(Wrasse Records)
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Il disco forse non rende tutta l’energia delle esibizioni dal vivo. Ma ascoltare i Magnets su cd è comunque una bella esperienza. Il sestetto maschile inglese a cappella attivo ormai da tempo e ospite fisso dei Fringe di Edimburgo e Adelaide inoltre ha inciso un album che può conquistare anche coloro che non conoscono o forse non apprezzano completamente il genere. I sei hanno scelto una sorta di Songbook di brani di musicisti britannici la cui produzione tocca il cuore di molti appassionati, A partire da Peter Gabriel e dell’iniziale Solsbury Hill, forse la versione più riuscita del disco, per concludersi con Changes di David Bowie. Un viaggio nell’isola con tappe fra le canzoni di Sting (All This Time), Richard Hawley (After the Rain), Billy Bragg (A New England), Paul Weller (Town Called Malice), Adele (Rolling in the Deep) per citarne alcune. Gli arrangiamenti per lo più curati da James Fortune danno forza alla sezione ritmica formata da CG Fraser (basso) ed Andy Frost (batteria vocale) per sorreggere la linea centrale di Nic Doodson, Michael Welton e Callum McIntosh e il canto solista spesso affidato alla voce acuta di Steve Trowell (voci addizionali lo stesso Fortune e Julian Simmons che ha prodotto, registrato e missato il disco). E’ una bella esperienza quella di entrare nei classici attraverso le possibilità della voce. Un’esecuzione melodica quanto serve e rock quanto basta, potente e lirica al tempo stesso.
Michele Manzotti
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