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Recensioni

Swingle Singers, Elgar Room @Royal Albert Hall, Londra, 11 dicembre 2013

19 dicembre 2013 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

www.swinglesingers.com

Le celebrazioni sono giunte al termine. Iniziate a gennaio con il London A Cappella Festival sono terminate nella stessa capitale inglese con il concerto nella Elgar Room della Royal Albert Hall. Parliamo degli Swingle Singers, il gruppo vocale che in questo 2013 ha festeggiato i suoi 50 anni di attività. Nel 1963 l’uscita del disco Jazz Sébastien Bach infatti lanciò sul mercato mondiale un nuovo modo di fare jazz grazie alla classica che in Italia è conosciuto grazie alla sigla della trasmissione Rai Superquark.

Lo stile si è evoluto durante i cinque decenni fino all’attuale formazione a sette che si esibisce a cappella e che negli ultimi anni si è lanciato verso il futuro con nuove idee. Il concerto alla Elgar Room, che ha una capienza limitata, ha in pratica assunto più le caratteristiche di una festa di compleanno, anche se gli elementi di interesse musicali non sono mancati. Innanzitutto il repertorio che ha visto la presenza di molti brani originali oltre alle consuete reinterpretazioni di Piazzolla (Libertango), Mumford & Sons (After the Storm), Elbow (Weather to Fly), Donizetti (The Diva Aria) e altre. Poi l’annuncio di un nuovo album a breve distanza da Weather to Fly (World Village/Ducale), e in via di realizzazione grazie al contributo di sostenitori. Quindi la presenza in alcuni brani di un batterista (Joshua Blackmore) e di un bassista (Loz Garratt), sezione ritmica che faceva parte dello stile Swingle nel primo decennio del gruppo.

Due strumenti a cui si è aggiunto un pianoforte (registrato) eseguito dal contralto Clare Wheeler in un duetto virtuale tra il gruppo e la voce di Billie Holiday e una chitarra imbracciata dal basso Edward Randell in un brano (Burden, ballata dal sapore folk) da lui stesso composto. Ma anche parte del pubblico è stata a suo modo protagonista dato che c’erano molti ex componenti del gruppo, a partire dal soprano Olive Simpson, protagonista negli Swingle negli anni ’70. Bach e la sua Arte della fuga sono tormati a risuonare come alle origini: poi tutti sul palco per la foto di gruppo e per le Country Dances arrangiate da Ward Swingle. Ovvero il fondatore del gruppo, americano nato nel 1927, il quale ha inviato un messaggio di auguri dalla Francia dove vive tutt’ora e dove nacque l’esperienza del gruppo. Che oggi, dalla base di Londra, continua con successo in tutto il mondo.

Michele Manzotti

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