(Jlm recordings) www.thelenprice3.co.uk
Si può essere Mod autentici nel 2014? Assolutamente sì, come dimostano i The Len Prince 3. Un trio che ha attinto a piene mani dalla tradizione degli Who e dei Kinks e lungi dal considerarla superata la rivendicano in pieno. Il Popolo del Blues aveva già parlato dell’album Pictures del 2010. Oggi Nobody Knows viaggia sulla stessa strada. Percorso sicuro, fatto di un suono garage inconfondibile con l’aggiunta di testi che formano una mini opera rock il cui capostipite è d’altra parte Pete Townshend. È un disco per chi ama l’adrenalina, la pscihedelia, il tardo beat pensando di essere in un pub inglese di periferia con il palco in fondo. Una workig class music che però ha anche il suo fascino nella cura con cui è costruita: basta ascoltare il ritmo forsennato della title track, di Words Don’t Come o di Billy Mason, le ballate Lonely e Medway Sun, Vultures dalle sonorità swingate, la melodica Couldn’t get Much Worse, il finale quasi epico di The London Institute. Da provare, magari dal vivo.
Michele Manzotti
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