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In occasione delle ristampe Esoteric (Turkey e Battle Hymn, distribuzione italiana Audioglobe) riproponiamo lo speciale del 2007 sui Wild Turkey di Michele Manzotti con intervista a Glenn Cornick
A journey through history, present and future of an historic band of the seventies, that nowadays has come back with a new album. Glenn Cornick, former Tull member, explains how the project has been recovered after a long time.
Glenn Cornick ha formato i Wild Turkey dopo la sua distacco dai Jethro Tull (gruppo di cui era componente fondatore e con il quale ha inciso This Was, Stand Up e Benefit), all’inizio del 1971. Cornick rimase nella scuderia Chrysalis nonostante fosse fuori dai Tull e fu incoraggiato a formare un suo proprio gruppo dalla stessa etichetta. I Wild Turkey erano formati dal vocalist degli Eyes of Blue Gary Pickford-Hopkins, il chitarrista Tweke Lewis, l’altro chitarrista Jon Blackmore e Jeff Jones alla batteria e alle percussioni. Lewis e Jones sostituirono rispettivamente Graham Williams e John “Pugwash” Weathers che dopo poco tempo furono poi ingaggiati da Graham Bond (Weathers poi lavorò con i Gentle Giant).
La prima formazione dei WT:Jeff Jones, Glenn Cornick, Gary Pickford-Hopkins, Tweke Lewis, Jon Blackmore
Il gruppo iniziò con un suono in parte vicino al progressive, ma con innesti di momenti acustici grazie a Blackmore e allo stesso Pickford-Hopkins che era anche armonicista. Nell’estate di quell’anno i Turkey registrarono all’Olympic Studios sotto le guida del produttore Rodger Bain il loro album di debutto Battle Hymn. L’Lp uscì a novembre ottenendo buone recensioni dalla stampa inglese e a sua volta registrò un buon successo negli Stati Uniti raggiungendo la posizione 193 in classifica. Infatti il gruppo volò negli Stati Uniti portando il repertorio dell’album e alcune canzoni nuove come Butterfly (tributo a Jimi Hendrix), One Sole Survivor e Twelve Streets of Cobbled Black iniziando un tour di supporto ai Black Sabbath. Una serie di concerti che vide molti sold out nelle arene e che permise al gruppo di esibirsi come supporter di altre formazioni, come Yes, Ten Years After, ZZ Top e degli stessi Jethro Tull. Al loro ritorno in Inghilterra nel febbraio 1972 i Turkey continuarono a esibirsi con i Black Sabbath, in un tour che incluse anche un concerto alla Royal Albert Hall a Londra. Quindi Blackmore fu rimpiazzato dal chitarrista Mick Dyche a cui si aggiunse il tastierista Steve Gurl. La produzione del secondo album fu curata direttamente da Glenn Cornick con il supporto tecnico di Robin Black. Ci fu un cambiamento anche nel suono del gruppo, più semplice e immediato e soprattutto più slegato da quello elaborato che era in voga all’epoca. Questo ha portato alla nascita di brani rimasti nel repertorio del gruppo grazie alla loro immediatezza come Good Old Days (che fu scelto come singolo) o la ballata di Pickford-Hopkins Tomorrow’s Friend.
L’album, chiamato semplicemente Turkey, fu presentato in un tour inglese: dal vivo funzionava molto bene la formula dei due chitarristi che divenne una caratteristica dei Turkey insieme al piano elettrico di Steve Gurl. Tweke Lewis raggiunse però il gruppo Man e fu sostituito da Bernie Madsen per mantenere la formula della formazione a sei. Ma, nonostante l’attività concertistica, l’invito alle trasmissioni della Bbc comprese quelle di John Peel e Mike Harding, il gruppo non incise mai un terzo album. All’inizio del 1974 furono incisi alcuni demo, ma la spinta iniziale si era ormai esaurita e il gruppo si sciolse. Cornick andò a Berlino per lavorare all’album dei Karthago Rock’n’roll testament; il bassista era sotto contratto ancora con la Chrysalis ma non avrebbe inciso altro materiale per etichetta. Un altro gruppo che vide Cornick in formazione furono i Paris insieme al chitarrista cantante Bob Welch (già con i Fleetwood Mac) e Thom Mooney (ex-Nazz). I Paris incisero due album nel 1976 (Paris e Big Towne 2061) che raggiunsero la posizione 103 e 152 nelle classifiche Usa. Cornick poi lasciò pere un periodo la musica attiva fino al 1995 quando ha suonato con il gruppo irlandese Blended Spirits prima di ritornare al lavoro con i Wild Turkey nel 1996 quando uscì l’album Stealer of Years per iniziativa dell’etichetta HTD. Erano quattordici brani nuovi con Cornick, Pickford-Hopkins, Lewis e il nuovo chitarrista Brian Thomas. Un buon album la cui promozione (furono fissati concerti nel Regno Unito e in Germania) fu bloccata dallo stato di salute di Cornick. Ci sarebbero voluti altri 10 anni per rimettere mano al progetto Turkey, con l’album You and Me in the Jungle.
Discografia
Album
Battle Hymn (Lp) Chrysalis CHR 1002, 1971. In Usa Lp Reprise MS 2070, 1972. Ristampa Lp Usa Chrysalis CHR 1045, 1972. Ristampa Cd Edsel EDCD 337, 1991.
Turkey (Lp) Chrysalis CHR 1010, 1972. In Usa Lp Reprise CHR 1051, 1972. Ristampa Cd Edsel EDCD 424, 1995.
Stealer of Years (Cd) HTD HTDCD 58, 1996. Ristampa Cd Castle B00000J9RY, 1999.
You and Me in the Jungle (Cd), Wild Turkey WTM 150011 2, 2006.
(segnaliamo anche due live non ufficiali, l’Ep Live in Edinburgh stampato in Cd nel 2001 che riprende un concerto del 1973 e Final Performance, anch’esso stampato in Cd nel 2001, sull’esibizione al Marquee nel 1974)
Singoli
Good Old Days/Life is a Symphony Chrysalis CHS 2004, 1972
Glenn, ci puoi presentare il gruppo? Mi sembra che tra l’altro ci siano nomi già presenti nei dischi dei Wild Turkey
È vero, a partire da Gary Pickford-Hopkins primo cantante dei WT dal 1971 e parte attiva in tutto ciò che il gruppo ha fatto. Prima dei Turkey era negli Eyes of Blue che vinsero il premio Band dell’anno durato dal Melody Maker alla fine degli anni ’60. Dopo i Wt si è esibito con Rick Wakeman in Journey of the centre of the earth. E’nato e vive nel Galles del Sud dove si esibisce e dove abbiamo registrato il disco.
C’è anche una vecchia conoscenza del pubblico italiano, John “Pugwash” Weathers, grazie alla sua militanza nei Gentle Giant.
Si tratta del batterista originale del gruppo, anzi l’idea parti da lui e da me nel gennaio 1970, presentandomi Gary. Lasciò però i Turkey prima del nostro debutto per andare a suonare con Graham Bond e quindi per passare con i Gentle Giant gran parte della sua carriera. Purtroppo ha problemi di salute e non può suonare un kit di batteria completo limitandosi a utilizzare le percussioni. C’è anche il nostro primo chitarrista Graham Williams che andò con Pugwash insieme Graham Bond. E’ un fantastico strumentista della Rhondda Walley del Galles che aggiunge uno stile country in due brani. Peccato che non abbia voluto partecipare al tour
John “Pugwash” Weathers in studio
E poi ci sono Mick Dyche e Steve Gurl, altri WT di lunga data?
Entrambi sono entrati nel 1972. Mick è il chitarrista con il quale ho suonato più volentieri. Dopo i Turkey ha suonato con Siff and the Tears e Joan Armatrading. Ci siamo persi di vista per 25 anni ma quando ho voluto fare questo album ho preteso la sua presenza. Steve invece era un nostro roadie nel 1971, per diventare poi tastierista. Ha continuato a suonare con Babe Ruth e purtroppo non ha potuto affrontare il tour per problemi familiari.
Non volevo sfiorare il nome Jethro Tull, però come mai c’è un vecchio compagno di avventura come Clive Bunker?
È un batterista che non ha certo bisogno di presentazioni! Doveva essere ospite in due brani e alla fine è stato con noi fino alla fine del lavoro.
Pugwash e Bunker sono due grandi batteristi, ma vorrei che parlassi del primo e di quale ruolo ha avuto in questo album.
Posso dire che è uno dei batteristi con i quali mi sono trovato meglio e anche se aveva problemi a suonare il kit della batteria al completo non potevo non coinvolgerlo nel progetto. Volevo avere una sezione di percussioni nel mezzo della canzone You and Me in the Jungle così ho chiesto a Pug se voleva arrangiare qualcosa. E’ venuta fuori una grande cosa che ha suonato in studio con l’aiuto di Clive. E’ stata sua l’idea di aggiungere la chitarra slide così ha chiesto a Mick di provare a fare qualcosa. E’ venuto talmente bene all’inizio che non c’è stato bisogno di riprovarlo. Pugwash è un componente essenziale per il gruppo per le sue idee e attitudini musicali, peccato che non può venire in tour!
Come mai molte delle canzoni dell’album sono tue?
Sinceramente non era nelle mie intenzioni. Però avevo scritto un sacco di materiale rispetto agli altri colleghi che avevano qualche spunto ma non brani completi. Così sono stati utilizzati i miei
Sono tutti brani recenti?
In alcuni casi ho ripreso materiale scritto qualche anno fa. Ad esempio Friendly Fire è stata scritta nel 1991 dopo la prima guerra del Golfo e Snakewalk risale a 7 anni fa. Alcune erano già state concepite in parte, altre sono nuove. Quando decisi nel gennaio 2006 di fare un nuovo album, allestii un piccolo studio nel mio garage con 8 tracce. L’avevo chiamato “Harry Potter Studio” perché era posizionato sotto le scale come la camera da letto di Harry Potter nella casa dei suoi zii! Ho lavorato 8 ore al giorno per 5 (a volte 6 o 7) giorni alla settimana per finire le canzoni e i demo. Scrivere brani necessita di ispirazione e idee, ed è stato un lavoro intenso per finire tutto e curare i dettagli. Quando sono arrivato in Galles per iniziare l’album avevo 11 canzoni complete con le parti e ne abbiamo utilizzate 9.
Anche i testi sono tuoi?
Sono consapevole del mio compito quando scrivo versi; odio le canzoni i cui testi non hanno significato. Anche se non è obbligatorio avere un messaggio importante, le parole devo comunque avere un senso. Non sono un predicatore, non voglio cambiare le idee della gente ma mi piace esprimere le mie opinioni, fortunatamente con senso dell’umorismo. You and Me in the Jungle rappresenta uno dei miei testi preferiti. Parla delle difficoltà che dobbiamo affrontare normalmente, e delle piccole cose che ci condizionano facendoci perdere il senso generale della vita. E’ tutto trattato però in modo lieve per un brano pop. Così come Propaganda dove si prova a tirare fuori un amico da una relazione che potrebbe rivelarsi un disastro. Invece Northern Lights parla delle persone che lasciano la loro terra per trovare una vita migliore. Ho parlato delle isole Britanniche ma potrebbe riferirsi anche agli italiani che emigrarono a New York nei secoli passati e che pensano ancora alla loro terra.
Parte della formazione nel 2006 durante una pausa di registrazione: Pugwash Weathers, Glenn Cornick, Gary Pickford-Hopkins, Clive Bunker, Mick Dyche
Hai parlato di musica pop, eppure il tuo nome è stato spesso associato al prog per via del tuo passato con i Jethro Tull. Non è così?
Vero, ma non è certo stato il mio genere preferito. Preferisco creare canzoni semplici, e penso sia più difficile scrivere una buona, concisa, canzone pop piuttosto che un brano complesso. La cosa più vicina al prog dei Wild Turkey è una canzone di Gary Soldier Boy che è stata una delle più apprezzate canzoni dal vivo negli anni ’70 e che non avviamo mai messo su album. Ne esiste solo un demo che risale al 1974 ma non una registrazione finita.
Nella copertina con te e Gary c’ è una giungla inserita nella città, come ti è venuta l’idea?
Mi sono divertito molto a farla: è venuta di getto quando abbiamo deciso il titolo. Io pensavo che un artista professionista dovesse farla, gli altri hanno detti che dovevo farla io. Così mi sono messo a lavorare con i programmi di grafica ed ho fatto tutto da solo. La città in questione è Perth, in Australia. Non ha altro significato se non la circostanza che aveva lo skyline migliore!
Glenn, nell’aprile 2007 compi 60 anni. E’ per questo che ti sei voluto regalare questo disco?
Non avrei mai pensato di divenare così vecchio Siamo tutti più vecchi e più sgradevoli fisicamente, ma sappiamo anche suonare molto meglio e come mettere su un set dal vivo. Non ci siamo calmati del tutto, anzi penso che ce la possiamo giocare alla pari con tanti giovani gruppi che suonano attualmente!
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