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L’etichetta Act (distribuita in Italia da Egea) rappresenta uno dei marchi più importanti del jazz europeo. Ha sede a Monaco di Baviera e negli anni si è distinta per scelte artistiche di grande interesse. Una di queste è rappresentata dalla collana Duo Art, dedicata alle collaborazioni fra due musicisti. La curiosità che accomuna i due album che presentiamo è l’elemento comune di descrivere la scena jazz dell’Europa dell’Est.
Nato nel 1944, il pianista Joachim Kühn ha suonato insieme a musicisti classici e jazzisti d’avanguardia come Ornette Coleman, Archie Shepp e Don Cherry. Quando ha ricevuto l’invito da parte del Goethe Institut di tenere due concerti in Russia, Joachim Kühn ha immediatamente fatto qualche ricerca sulla scena musicale locale. Il suo amico Marc Sarrazy, che stava lavorando a un libro sul jazz russo, gli ha fatto il nome di Alexey Kruglov. Questo sassofonista, nato nel 1979, è considerato uno dei più grandi talenti del jazz russo. Kühn ha inviato Kruglov a unirsi a lui per un paio di brani nel suo concerto e il giorno successivo ha deciso di entrare con lui in studio di registrazione, dando vita all’album Moscow. E’ una collaborazione di grande effetto: l’esperienza variegata di Kühn si lega allo stile di Kruglov che va oltre la lezione del Be Bop e del Free per uno stile personale e moderno. Delle otto tracce, tre rappresentano un omaggio a Ornette Coleman mentre le altre sono composizioni originali dei due protagonisti. Segnaliamo Walts for You di Krugov dove la forma valzer si trasforma in un gioco di improvvisazioni ritmico-melodiche, e Phrasen dove Kühn mette in mostra tutta la sua capacità di sperimentazione.
Emil Viklický è considerato il pianista jazz più autorevole della Repubblica Ceca. Cresciuto in una famiglia di musicisti a Olmütz, Viklický si è affermato già nel 1974 come Miglior Solista al Czech Amateur Jazz Festival. Poco dopo, Viklický ha vinto una borsa di studio per studiare composizione al Berklee College of Music di Boston. Tornato a Praga si è affermato in fretta non solo come uno dei migliori pianisti jazz del paese, ma anche come compositore di colonne sonore e docente, diventando tra l’altro presidente della Czech Jazz Society. Lì ha ritrovato un suo collega, il contrabbassista George Mraz con cui aveva già collaborato all’inizio della sua carriera. Connazionale di Viklický anche Mraz aveva studiato al Berklee, ma ha fatto preferito rimanere negli Stati Uniti. Together Again è un album in cui composizioni originali di Viklický si mescolano a rivisitazioni di brani tradizionali della loro terra. Un disco di grande fascino dove il dialogo tra i due è efficace e con l’elemento melodico ben sottolineato da entrambi gli strumenti. Tra i brani originali spiccano la ballata A Bird Flew By e la solare Up On A Fir Tree.
Michele Manzotti
nella foto in home page Joachim Kühn e Alexey Kruglov
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