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Recensioni

Guy Davis & Fabrizio Poggi – Juba Dance

11 aprile 2014 by Giulia Nuti in Dischi, Recensioni

(Dixie Frog)
www.guydavis.com 
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Fabrizio Poggi è un fiore all’occhiello del blues italiano: 17 album registrati, numerosi tour negli Stati Uniti, collaborazioni importanti che spaziano da Charlie Musselwhite a Flaco Jimenez, da John Hammond a Garth Hudson, libri che sono un must come il suo Il soffio dell’anima: armoniche e armonicisti blues (Master Music/Ricordi).
E’ armonicista, musicista, giornalista e vero e proprio alfiere del blues italiano nel mondo, come anche in questo caso si dimostra firmando un’eccellente collaborazione con il bluesman americano Guy Davis.
Il loro Juba Dance, pubblicato per l’etichetta franco americana Dixie Frog, è un viaggio intenso e spirituale che ci immerge nelle atmosfere del blues acustico, tornite dagli incastri tra chitarre, banjo, voce, armonica.
Un album guidato da pochi strumenti, ma in grado di sostenere un carico infinito di emozioni e di evocare i paesaggi, le immagini, i colori dell’America del blues più autentica. Non a caso, l’album in breve tempo ha conquistato il primo posto nella classifica dei dischi più trasmessi dalle radio americane.
Ottime le interpretazioni dei classici, da Blind Lemon Jefferson (una emozionante See that my grave is kept clean con la partecipazione dei Blind Boys of Alabama) a Statesboro Blues di Blind Willie McTell. Già fermandosi qui, ci sarebbero tutti gli elementi per parlare dell’alchimia musicale del duo e della grande sintonia che Guy e Fabrizio dimostrano. E’ con le composizioni originali di Davis, però, che l’album trova la perfetta quadratura del cerchio. Quella di Davis è una penna raffinata e misurata, capace di spaziare dalla dolcissima Love Looks Good on You alla più accattivante e ritmica Dance Juba Dance, fino alla più lenta e convincente Black Coffee. Un album in cui, insomma, c’è la sensazione che non manchi proprio niente.
Mentre questa recensione viene pubblicata, Juba Dance è candidato ai Blues Music Awards, gli Oscar del blues, come miglior album acustico dell’anno. In bocca al lupo a Guy Davis e Fabrizio Poggi!

Giulia Nuti

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