Meredith Monk – Piano Songs (Ursula Oppens, Bruce Brubaker)

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La figura di Meredith Monk ha toccato varie esperienze artistiche. A partire dalle perfomances vocali di avanguadia fino alle rappresentazioni teatrali e coreografiche, l’artista è un punto di riferimento solido per la scena newyorchese e non solo. La sua produzione comprende anche lavori pianistici composti a partire dal 1971, quando Meredith Monk tornò allo strumento che aveva studiato da giovane dopo aver scritto prevalentemente per la voce. A realizzare questa produzione sono stati i due pianisti Ursula Oppens e Bruce Brubaker, che si sono addentrati in un linguaggio con base classica solo in parte contaminato dal jazz. Il duo pianistico, anche se in quattro tracce gli esecutori tornano al piano solo, affronta brani che ricordano la prassi minimalista (come urban march-shadow), autori come Bartok (Tower e Totentanz), Poulenc (Paris), Stravinskij (Folkdance e Parlour Games), mentre gli elementi jazzistici compaiono prevalentemente nel St.Petersburg Waltz eseguito dalla sola Oppens. Tra gli altri brani segnaliamo in particolar modo Ellis Island dove convivono contrappunto e minimalismo. Le tracce hanno in comune il gusto di Meredith Monk per melodia e ritmo insieme. Un risultato eccellente per un’antologia pianistica che può trovare estimatori trasversali.

Michele Manzotti

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