(Ecm/Ducale)
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Dalle sale del Ronnie Scott’s insieme a Roland Kirk nei tardi anni ’60 alla corte dell’Ecm di Manfred Eicher con la formazione in trio. Norma Winstone è una della cantanti più apprezzate della scena jazz. Un mondo che l’ha vista protagonista come collaboratrice di nomi importanti e come solista. Con l’Ecm Norma Winstone aveva già inciso alcuni album a partire da Somewhere call me a Distance e Stories let to tell dove compare già insieme ai musicisti del trio: Glauco Venier al pianoforte e Klaus Gesing a sax soprano e clarinetto basso. Un sodalizio nato in Friuli dove vive Venier quando il pianista chiese a Norma di essere ospite al concerto suo e di Gesing, che allora suonavano in duo. Dance without answer è un disco dove il jazz si fonde con l’esibizione classica senza però perdere il proprio carattere di rielaborazione di brani preesistenti con momenti di improvvisazione. Le cover o standard sono trattate con classe e gusto come la sorprendente Live to Tell di Madonna e Leonard, alla quasi religiosa Time of No Reply di Nick Drake a San Diego Serenade di Tom Waits. Ma sono le composizioni originali a fare, e giustamente, la parte del leone a partire dalla title-track ai brani in friulano di Venier, a Slow Fox, un incrocio virtuoso tra Stravinskij, klezmer e il cabaret. La voce da mezzosprano di Norma Winstone è sempre in forma ed elegante con i due musicisti che sembrano in simbiosi con lei. Da ascoltare attentamente davanti a un panorama mozzafiato per sognare meglio.
Michele Manzotti
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