(Decam / Edel)
www.tekap.it
Il sottotitolo dell’album è “un debito formativo con Enzo Jannacci”. Qualcosa di più dunque di un tributo. I Teka P, con i loro brani dalla tipica essenza milanese, sono stati bravi nella loro carriera ad aver carpito dalla lezione di Jannacci quell’atmosfera che per primo lui aveva saputo cogliere. Quella di una città in cambiamento, che il musicista esprimeva evidenziando il linguaggio della città con storie di vita agrodolci. Una poetica che i Teka P hanno fatto propria e che hanno riportato nei loro brani nati nel 21° secolo. Dopo la scomparsa di Jannacci il gruppo ha voluto registrare dal vivo questo album con canzoni del suo repertorio. Quello dell’autore e dell’interprete passando dall’Armando ad Andava a Rogoredo, da Ci vuole orecchio a La canzone intelligente con pagine meno note come La ballata del pittore e Libe-libe-là. La reinterpretazione dei brani è fatta con molto rispetto e un’eccellente resa strumentale dove funky, rhythm’n'blues e jazz si innestano nella canzone d’autore. Un disco dedicato a chi vuole ritrovare sensazioni conosciute con un pizzico di novità.
Michele Manzotti
Tagged Enzo Jannacci, Teka P