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Recensioni

Alessandro Lanzoni – Seldom

21 dicembre 2014 by Michele Manzotti in Dischi, Recensioni

(Cam Jazz)
www.alessandrolanzoni.com

Già al suo esordio disografico aveva convinto pubblico e critica. Grazie a Dark Flavor infatti Alessandro Lanzoni aveva raggiunto il primo posto della classifica Top Jazz del 2013. Il disco era uscito per la Cam Jazz, stessa etichetta per la quale il pianista fiorentino ha registrato il nuovo album Seldom. Anche due compagni di strada sono gli stessi: Matteo Bortone al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria. C’è però una presenza ulteriore grazie alla quale Lanzoni ha creato le sue nuove sonorità per quartetto, ed è quella del trombettista californiano Ralph Alessi. Forse è stato merito di questo elemento aggiunto o di un’evoluzione naturale di un proprio stile musicale. Fatto sta che mentre in Dark Flavor erano stati inclusi degli standard, Seldom presenta tutti brani originali. Lanzoni firma tutti i pezzi (di tre di questi è coautore Alessi) tranne Tri-Angle di Bortone. Lanzoni è un pianista che ha studiato bene i classici, sia quelli legati al bop, sia gli autori successivi. Ascolti che gli permettono di rivedere in chiave attuale lezioni di cui prende alcuni frammenti per il proprio linguaggio musicale. I brani mostrano una maturità confortante, dato che parliamo sempre di un pianista poco più che ventenne. A partire dalla complessa Composition, con evidenti rimandi alla musica classica, a Horizonte con una forte vocazione melodica, a Big Band dove il Be bop viene scomposto e ricostruito. Lo stile pianistico è elegante, preciso, senza retotica e i tre musicisti che circondano Lanzoni assecondano questo rigore sonoro mettendo in luce le loro attitudini tecniche. Un suono che è impreziosito dal lavori di registrazione e missaggio di Stefano Amerio, uno dei migliori professionisti del settore tanto da entrare alla corte di Manfred Eicher e della sua etichetta Ecm.

Michele Manzotti

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