5 CD Box Set Cherry Red Records 2014
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Tempo di raccolta, anzi di mietitura. Se poi è una mietitura del cuore, allora è sicuro che i 5 CD di cui è composta questa collezione definitiva sul M° Anthony Edwin Phillips (classe 1951) sono ad altissima digeribilità. In effetti l’arco temporale delle 90 composizioni scelte – dal 1969 a oggi – si può anche definire a lunga lievitazione, visto che si parte dai primi passi con i Genesis – di cui Ant è stato co-fondatore e ispiratore per gli anni a seguire dopo la sua fuoriuscita dal gruppo nel 1970 – e si arriva fino alle più recenti (2013) tracce inedite ancora mai pubblicate su CD. Signore e Signori stiamo parlando di ben 45 anni di musica di alta manifattura, in prevalenza acustica ma con delle eccezioni importanti nel campo del progressive rock, dell’ambient e anche dell’elettronica. Compositivamente parlando, pur essendo Anthony Phillips un all-rounder per deformazione professionale, visto che il mondo delle music library per la TV lo frequenta da qualche decennio, lo stile di questo musicista inglese rimane unico. Che si tratti del brano di apertura del primo CD – il demo di “F Sharp” scritto con Mike Rutherford e poi diventato “The Musical Box” nel primo album dei Genesis senza Phillips ovvero “Nursery Cryme” -, o della ballad “God if I saw her now” tratta dal primo album solista “The Geese & The Ghost” – una delle tre tracce del box dove la voce è quella di un ancora giovane Phil Collins -, o ancora della apocalittica “Prelude ’84″, che apriva il suo album quasi interamente elettronico “1984″ – vera perla del sound analogico di era pre-midi -, la progressione degli accordi, il mood dei brani e le soluzioni timbriche rimandano sempre allo stile Phillips originale. E’ vero, Anthony passò da “Trespass” dei Genesis al diploma di Armonia e Orchestrazione della Guildhall School of Music and Drama, insegnando poi musica in pianta stabile fino al 1979. Tutto questo potrebbe far pensare a un’eventuale endorsement accademico, a uno stile che pian piano rientra nel manuale e si allontana via via dalle soluzioni musicali più ardite sperimentate invece con i suoi ex compagni di progressive. Niente di più falso: “Harvest of the Heart” rivela l’evoluzione complessa della scrittura di Phillips, ordinando i 5 CD del box cronologicamente – mai avvenuto nelle precedenti raccolte dell’autore – ma non dividendoli in base alle tracklist degli LP originali. In altre parole troviamo alcuni album “spezzati” tra un CD e l’altro, dai vari “Private Parts & Pieces” a “Sides” e “Invisible Men”, che si trovano insieme a chiudere la scaletta di un CD e ad aprire quella del successivo. Così il fluire delle note rimane comunque inarrestabile e dimostra che Mark Powell della Cherry Red, insieme al collaboratore di Ant Jonathan Dann, come testimonia lo stesso autore nelle note del succulento booklet da 60 pagine, ci sa davvero fare in quanto a selezioni per raccolte in CD multipli. La sensazione è che il materiale di Phillips sia rappresentato in maniera più che esauriente, nonostante la produzione rimasta fuori da “Harvest of the Heart” sia comunque ancora sterminata. Per i più esigenti poi le vere ciliegine si trovano tutte nella seconda parte del quinto e ultimo disco: dieci tracce mai comparse prima su CD, registrate tra il 2006 e il 2013, tutte registrate al Vic’s Place Studio di Londra dal solo Anthony. Se aggiungiamo infine anche l’inclusione di “Compression”, questa si pubblicata nel 1980, ma solo come retro del singolo “Working in Line” di Mike Rutherford, quindi oggi per la prima volta su CD, allora il piatto è servito molto ricco. Per chiudere con le parole dello stesso Phillips, che sempre nel libretto interno esterna pillole del suo consueto humour, “anche se un pò in ritardo sulla mietitura, questa collezione arriva puntuale come pietanza da gustare sognando accanto al camino, in un pieno inverno inglese”. Poesia pura.
Francesco Gazzara
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