(Temple Music-Ruf / Ird)
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Dai Colosseum forse ci si poteva aspettare una ristampa. Eppure Jon Hiseman e compagni, non contenti di aver fatto parte a pieno titolo della storia del rock inglese anni ’70 si sono lanciati in una nuova avventura. Non molto tempo avevano fatto un tour italiano nel segno del passato glorioso. Ora il presente vede, insieme ad Hiseman alla batteria, Dave Greenslade alle tastiere, Clem Clempson a chitarra voce e tastiere, Mark Clarke al basso e alla voce, Chris Farlowe alla voce e Barbara Thompson al sax. Time On Our Side presenta 10 tracce che dimostrano subito una cosa. Che questa band sa suonare, e anche molto bene. Una tecnica e un’abilità che ricordano come qualche decennio fa la qualità del singolo all’interno di un gruppo facesse la differenza e che il livello era necessariamente alto. Il genere è un’altra cosa: perché l’album è un vero e proprio caleidoscopio di stili. Ci lanciamo in un tardo beat con elementi prog, jazz e blues. Forse il brano che rappresenta maggiormente questo mix è il finale Morning Story. Con Safe As Houses siamo in territorio rock-blues, che prosegue con Blues To Music. The Way You Waved Goodbye ha degli elementi prog che si estendono poi Nowhere To Be Found in Anno Domini. City of Love e You Just Don’t Get It rappresentano la parte jazzata. Un disco che fa venire voglia di ascoltare dal vivo questi brani, anche per apprezzare nuovamente i musicisti che danno loro vita.
Michele Manzotti
Tagged Beat, blues, Colosseum, jazz, Jon Hiseman