(Decam / Edel)
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Il trionfo del contrabbasso. Non tanto per la sua indubbia valenza musicale (anche nella sua versione elettrica) all’interno di una formazione di qualsiasi genere, quanto perché nel sestetto che dà il titolo all’album ce ne sono addirittura tre. L’idea è venuta a Giuseppe Ettorre, primo contrabbassista del Teatro La Scala di Milano: per il suo Sextet ha infatti chiamato i colleghi di strumento Alessandro Serra e Roberto Parretti completando la formazione con Luisa Prandina (arpa), Claudia Foresi (pianoforte) e Giuseppe Cacciola (batteria e percussioni). Ovviamente il contrabbasso pensato da Ettorre non ha funzione solo di accompagnamento, ma sopratutto melodica. Sextet è un disco dalla forte base classica che guarda sia al jazz sia a un linguaggio popolare legato alla strumentazione tipica della classica con tutti i brani firmati dallo stesso Ettorre. Si tratta di un album costruito con gusto e solidità strumentale, anche se non omogeneo dal punto di vista stilistico. Il percorso creativo convince in Alter Ego con il contrappunto tra i contrabbassi che tornano poi protagonisti in Scherzo e Waiting For You. Buoni anche i risultati di Fiore in Autunno con l’arpa in evidenza, del tango Don Josè, e delle bachiane Elegia 1 e 2.
Michele Manzotti
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