il popolodelblues

Special

Indie rock targato Italia

25 gennaio 2015 by Giulia Nuti in Special

Dedichiamo un breve focus ad alcuni album dell’indie rock italiano

Onorato/Godano – EX Live
(Lilium Produzioni)
http://www.giancarloonorato.it

Un incontro al vertice tra due nomi dell’indie rock italiano come GianCarlo Onorato (ex Underground Life) e Crstiano Godano dei Marlene Kuntz non poteva non essere immortalato in un album. Tutto è nato a partire da Ex. Semi di musica vivifica, quinto libro firmato da Onorato, che da anni affianca all’attività di musicista e pittore anche quella di scrittore. Il libro si prestava bene ad essere tradotto in musica, visto che racconta la formazione di Onorato attraverso le canzoni per lui più significative. Ne è nato quindi uno spettacolo che i due musicisti hanno portato in giro per i palchi italiani, e quindi un album live. Le canzoni del Godano più ispirato (Musa, La Canzone Che Scrivo Per Te) vanno a braccetto con piccole perle del repertorio di Onorato come Androide Mirna e Acqua di Valium, in un set che enfatizza le analogie tra la scrittura dei due musicisti e li pone in perfetta sintonia. A completare lo spettacolo, letture dal libro di Onorato e alcune cover note come  Perfect Day di Lou Reed, The Ship Song di Nick Cave, Venus in Furs dei Velvet Underground. Onorato e Godano sono credibili nelle loro versioni perché si capisce bene quanto gli artisti che citano abbiano avuto un’influenza concreta sul loro sound. Interpretazioni intense e uno spettacolo coinvolgente, che era importante fermare su disco.

3 Fingers Guitar – Rinuncia all’eredità
(Snowdonia)
http://3fingersguitar.bandcamp.com

Dietro il moniker di 3 Fingers Guitar si nasconde Simone Perna, già batterista di Viclarsen e Affranti, musicista savonese con la vocazione per un cantautorato dai toni scuri, ossessivi, in equilibrio tra noise, rock e punk. Non a caso il suo Rinuncia all’eredità,  concept album dedicato all’eredità spirituale lasciata da un padre al figlio, trova casa presso Snowdonia, etichetta da sempre dedita a seguire i fronti più innovativi,  sperimentali  e benevolmente eccentrici della musica indipendente italiana.  Il brano P. ha un titolo breve e conciso che va a braccetto perfettamente con la sventagliata di chitarre rock che lo contraddistingue. L’inizio inquietante di Riproduzione ben si presterebbe alla colonna sonora di un film noire.  Rinuncia all’eredità si veste da ballata folk ma senza rinunciare ai toni incalzanti e ossessivi che caratterizzano l’intero lavoro. L’unica via, nelle sue ampie aperture strumentali, tenta la contaminazione con il blues più distorto e strascicato. Album doppiamente coraggioso perché Simone ha fatto la scelta, saggia e apprezzata, di confrontarsi per la prima volta con un repertorio interamente in italiano.

Fedora Saura – La via della salute
(Pulver und Asche)
http://pulverundasche.bandcamp.com/album/la-via-della-salute 

I Fedora Saura sono una band svizzera al secondo disco che fin dalle premesse mescola riferimenti colti e variegati, da Gaber  a Nietzsche, da Joyce al movimento dada.
Un approccio anticonformista e provocatorio, con una vocalità teatrale e linee melodiche che, più che cantate, vengono  spesso declamate. Dalla loro hanno anche la carta dell’ironia, con le canzoni che a volte si trasformano in sbeffeggianti filastrocche (In verità vi dico). Qualcosa li lega a CSI e CCCP e, sul fronte più contemporaneo, anche a band come gli Offlaga Disco Pax. Hanno attitudine e grinta anche se un investimento maggiore sulla cantabilità e la musicalità del lavoro avrebbe forse giovato al risultato complessivo.

Ismael – Tre
(Autoprodotto)
http://bandismael.bandcamp.com

Quello degli Ismael, band reggiana capitanata dallo scrittore Sandro Campani, è un esempio ottimamente riuscito di fusione tra cantautorato e rock. Con il loro terzo album, Tre, regalano una collezione di canzoni che uniscono al gusto per i testi e la buona scrittura l’impatto sonoro grintoso e l’arrangiamento per vera e propria band. Campani è infatti in compagnia di Giulia Manenti (chitarra elettrica), Barbara Morini (basso), Piwy Del Villano (sax, clarinetto, cori) e Luigi Del Villano (batteria).
Spaziando dall’accattivante Palinka alla più rock Andiamo, Ismael si soffermano anche su brani più visionari come Canzone della volpe e Canzone del cigno, fino al cantautorato acustico di Canzone del bisonte.
Anche quando spingono nella direzione della contaminazione più decisa con sonorità rock (viene da pensare ai Marlene Kuntz), Ismael mantengono un gusto genuinamente autoriale, caratterizzato dalla costante cura nella stesura dei testi (non a caso Campani è anche scrittore). Proprio in questo equilibrio tra le diverse istanze, mai forzato e sempre godibile, sta la loro forza.

Gulia Nuti

 

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