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Direttore artistico Graziano Uliani
Dopo oltre un quarto di secolo di serate memorabili, animate dai più grandi artisti nel panorama del R&B e del soul, il Festival di Porretta (28a edizione dal 23 al 26 luglio 2015) è ancora in grado di attrarre e entusiasmare un vasto pubblico di appassionati di tutta Europa con un programma che concilia qualità, autenticità e comunicativa, gusto dello spettacolo e senso della storia della musica afroamericana. Sul palcoscenico del Rufus Thomas Park, durante l’ultimo, lungo weekend di luglio, vedremo sfilare personaggi già noti e apprezzati come il chitarrista Anthony Paule con la sua dinamica band e quel vocalista di rara presenza emotiva che è Frank Bey, come l’incandescente veterana Sugar Pie De Santo (nella foto) o i più giovani maestri del canto soul David Hudson, Chick Rodgers e Theo Huff: e come i giapponesi Osaka Monaurail e il trombonista Fred Wesley, depositari dell’impetuoso e magnetico funk targato James Brown. Ma ascolteremo anche un leggendario sassofonista come Joe Arnold, legato al ricordo di tante session Stax (e in particolare a quelle di Otis Redding), un fosco e potente shouter dell’Ovest come l’emergente Sugaray Rayford (in compagnia d’un’altra ancia vigorosa, Sax Gordon), e tre estrose e sanguigne figure appartenenti all’età d’oro del soul, dei cui valori profondi porteranno una rara e preziosa testimonianza – Wee Willie Walker, alunno di casa Goldwax e solista vocale dal sempre infuocato e abrasivo piglio gospelizzante, Derek Martin, vibrante e passionale soul swinger emerso tra anni Cinquanta e Sessanta dalla scena di Detroit, e Prince Phillip Mitchell, uno dei più versatili e sensibili singer-songwriters del soul meridionale, autore di temi formidabili per artisti delle grandi etichette del Sud (e per una diva nera, la Millie Jackson di Caught Up, che a Porretta ha lasciato un ricordo indelebile).
Luciano Federighi, giornalista e storico
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