il popolodelblues

Special

Nuovo folk targato Italia

11 marzo 2015 by pdb in Special

www.duobottasso.com

A volte la musica popolare va oltre i confini anche se scritta a latitudini differenti. Parliamo ovviamente non di consenso transnazionale, ma anche di cifra stilistica. E’ quanto dimostra il Duo Bottasso, ovvero la formazione di due fratelli piemontesi arrivata al primo album dopo una buona esperienza dal vivo, festival europei compresi. Niccolò (violino) e Simone (organetto) riprendono, anche se forse inconsapevolmente, l’esperienza degli inglesi John Boden e John Spiers che poi hanno dato vita a quella più nota e piena di successo dei Bellowhead. Crescendo (Visage Music / Materiali Sonori) è un titolo beneaugurante con merito. Prima di tutto proprio per l’atmosfera che va oltre i confini italiani ma che ricorda anche la Francia e le isole britanniche, poi per la bravura tecnica. Anche se non mancano gli ospiti (citiamo per tutti la cantante Elena Ledda) i due Bottasso possono fare tutto da soli. Citiamo l’iniziale Cosa faresti se non avessi paura?, Monkerrina, Magicicada. Da tenere d’occhio con molta attenzione.

www.salvoruolo.it

Quando la Sicilia si sposta nel West o viceversa. E’ una sensazione particolare quella che si ha ascoltando l’album di Salvo Ruolo. Canciari Patruni ‘Un E’ L’ibittà (Controrecords), prodotto da Cesare Basile, è una raccolta di brani in siciliano con temi legati alla difficile integrazione del sud nello stato unitario italiano. Ma il linguaggio musicale guarda altrove, senza legami troppo stretti con le origini regionali del musicista che ha collaborato negli anni con Chris Cacavas, Antonio Gramentieri,  Danny Montgomery, Hugo Race. Per questo banjo, mandolino, ukulele, chitarra slide si innestano in un percorso musicale a cavallo tra due mondi. L’ispirazione  è interessante in brani come Malutempu, A Buttana, Mariuzza Izzu, oltre che nell’omaggio ai due grandi della cultura popolare siciliana Buttitta & Balistreri. Ancora un piccolo sforzo e la maturità piena è a un passo.

https://www.facebook.com/pages/Oliviero-Malaspina/87030025778

Oliviero Malaspina torna con un album di brani originali e lo fa declinando il folk secondo il linguaggio del cantautorato italiano più classico. Già vincitore del Premio Città Recanati nel 1990 , ’91 e ’93, Malaspina conosce la lezione di Paolo Conte, Francesco De Gregori ma soprattutto di Fabrizio De Andrè, con il quale ha firmato numerose collaborazioni. Tale sodalizio trova il passaggio di testimone nell’attuale partnership artistica con il figlio Cristiano. Oliviero, da poeta quale è, sa giocare bene con la parole, in un album, intitolato semplicemente Malaspina (Ululati/Hydra Music), che trova il suo punto di forza proprio nell’intensità testuale. Il gusto per la musica d’autore è arricchito da tocchi mediterranei nelle sonorità e dalla componente ritmica dei brani sempre presente e utilizzata in modo personale (si prendano ad esempio Quasi tutti o Il vuoto). Efficace anche la più rock La strada. Un disco che è il frutto di una penna scafata che ben conosce i trucchi del mestiere.

www.lorisvescovo.com

Concludiamo con il friulano, lingua neolatina a tutti gli effetti e non dialetto dell’italiano come erroneamente si pensa. L’album Penisolâti di Loris Vescovo (Nota / Egea) è più propriamente cantautorale in un tessuto folk, ma al tempo stesso non disdegna aperture verso il jazz e il blues negli arrangiamenti. D’altra parte l’album è stato registrato allo studio Artesuono di Stefano Amerio, ingegnere del suono di fiducia di Manfred Eicher dell’etichetta Ecm. E’ un disco le cui tracce sono caratterizzate da un’ispirazione di buon livello che trovano nella cura strumentale la giusta quadratura del cerchio. Citiamo a questo proposito BenAnDANTI,  Aghe e asêt, Vedrans, Recessio (hungover passio). Disco premiato e con merito.

a cura di Michele Manzotti e Giulia Nuti

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