(Alnicos)
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Può il blues convivere con elettronica, campionamenti, dance, elementi techno e altri elementi non strettamente nati dal delta del Mississippi? Tempo fa avevamo già dato una risposta positiva a questa domanda recensendo il progetto Big Mojo e l’album Ready Made. Per comodità vi invitiamo a cliccare sulla frase precedente e conoscere attraverso quella recensione Cesare Ferioli, il motore di questo progetto. Il consiglio principale per l’ascolto è quello di liberarsi dai pregiudizi: la melodia e il gusto per costruire brani che abbiano un senso è prevalente sul tappeto ritmico. Che c’è ed e innegabile che sia l’elemento alla base del Cd. Mettiamo poi che un appassionato del genere si trovi per caso in una discoteca: ascolterebbe molto più volentieri musica così fatta che non quella abituale trasmessa dalle console. Nell’ambito di questo album segnaliamo Madame Blue con chitarra roots sui campionamento, Devil’s Skin adatta per una discoteca che compare nelle praterie americane in mezzo al niente, il funky di Dive dowm on Esplanade, il soul evidenziato dalla voce di Marcy Jones di Lose That Man Child. Adesso non vi rimane altro che la voglia di ballare e portare questo disco a casa di amici per stupirli un po’.
Michele Manzotti
Tagged Big Mojo, blues, Elettronica, Funky