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Le sue canzoni hanno attraversato decenni. Brani sempre attuali e affascinanti, colonna sonora di molti . James Taylor, songwriter di classe, torna ad aprile in Italia per un tour che prevede sei date: 18 Torino, 19 Roma, 21 Firenze, 22 Trieste, 24 Padova, 25 Milano (info www.dalessandroegalli.com)
Mr. Taylor, lei ama inserire date italiane nei suoi tour mondiali. C’è qualcosa che l’attira particolarmente del nostro Paese?
«Io ho un grande seguito negli Stati Uniti, in Inghilterra, Irlanda, Scozia, Filippine. Tutte nazioni che sono di madre lingua inglese o che hanno l’inglese come lingua ufficiale. Poi ci sono delle situazioni bellissime per quanto mi riguarda in altre due parti del mondo: il Brasile e l’Italia. Questo è esaltante, ma anche un mistero dato che per me i testi delle canzoni sono importanti tanto quanto la musica».
Forse perché i testi vengono scoperti dopo che l’ascoltatore è rimasto colpito dalla musica?
«Penso sia proprio così. Fatto sta che il mio rapporto con l’Italia è molto intenso. Grazie agli amici che ogni anno mi invitano a suonare e a un pubblico che mi dà molto calore. Poi suonare in città come Roma e Firenze è sempre bello per un americano».
Lei ha una lunga carriera, le piace ancora fare il musicista oggi?
«Mi ritengo una persona molto fortunata. Innanzituto perché i musicisti che mi accompagnano sono straordinari, una vera e propria all star band. Quando non suonano con me fanno tour per conto loro e sono veramente fantastici. Inoltre sono amici e quindi si è instaurara un’alchimia molto bella con loro. Poi c’è un altro aspetto positivo».
Quale?
«A me piace tantissimo suonare dal vivo. E’ un rapporto di scambio importante con il pubblico. Poter vedere la gente, darle la possibilità di divertirsi per quanto mi riguarda è il modo migliore per continuare questa attività».
Ha scritto tante canzoni importanti, le piace ancora comporre?
«La scrittura di un brano per me è come risolvere un puzzle. Prima bisogna trovare un senso, poi piano piano mettere a posto tutti i pezzi. Ma alla fine quando è completato c’è una grande soddisfazione. Scrivere una canzone è un po’ così. Si lavora molto sui testi, sulla musica mettendo in ordine i vari frammenti e la sensazione finale è bellissima. Io e mia moglie conduciamo una vita molto intensa, anche perché abbiamo due gemelli di 14 anni. Trovare il tempo per scrivere non è sempre facile».
E in concerto cosa presenterà?
«Sta per uscire un album, quindi almeno quattro canzoni nuove saranno in scaletta. Quindi dieci brani conosciuti che non posso non eseguire, dato che il pubblico viene per sentire i miei classici. Infine altri pezzi scelti insieme ai miei musicisti in base ai nostri gusti. Tra l’altro sarò accompagnato da una band di otto elementi, tre cantanti e cinque strumentisti oltre a me. E’ la prima volta che vengo in Italia con un gruppo così numeroso, ci sarà da divertirsi».
Un’ultima curiosità, nel suo sito lei tiene lezioni gratuite di chitarra. Come le è venuta questa idea?
«Avevo saputo che le mie canzoni erano prese a modello da alcuni insegnanti per la loro tecnica chitarristica. Così ho pensato che poteva essere utile farlo di persona. Periodicamente registro un video che poi viene inserito nel sito. Sono convinto che sia giusto a un certo punto condividere le proprie conoscenze con i più giovani».
Michele Manzotti
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