Ken Nicol, Six Bars Jail, Firenze, 15 maggio 2015

www.kennicolmusic.com

www.sixbarsjail,it

Raramente ci è capitato di assistere ad un concerto così intenso e partecipato come quello che Ken Nicol ha tenuto al Six Bars Jail di Firenze. L’artista di Preston, Inghilterra appartiene di diritto a quella corrente di chitarristi e cantautori folk inglesi i quali, a partire dagli anni ‘60, iniziarono un percorso di rivisitazione della grande tradizione britannica guardando nel contempo con estremo interesse alla musica popolare di altri luoghi (il blues su tutti, ma anche jazz e modi orientali): non a caso il nostro ha militato a lungo con celebri gruppi della scena quali Albion Band e Steeleye Span. Proprio come un bardo dei giorni nostri, Nicol ha divertito ed emozionato (a tratti anche commosso) per due lunghi set di musica e racconti, alternando ragtime tunes, delicate ballads e serrate composizioni  Ne è uscito il ritratto di un artista sopraffino, capace di navigare tra gli stilemi dei vari generi senza mai tralasciare il momento dell’improvvisazione e del tocco. Difficile citare dei picchi tra i vari brani, tutti bellissimi: chi scrive ha tenuto particolarmente nel cuore, nei giorni seguenti, la malinconica melodia di “I’m Up Here, You Are Down There”, la delicatezza di “A Waltz with Alice” (scritta da Ken per la madre) e l’ironia di “Two Frets From The  Infine, una menzione particolare va al Six Bars Jail, da anni vero e proprio santuario per ogni amante della chitarra folk, tenuto in vita da un gruppo di competenti appassionati (i Jailers) grazie ai quali possiamo incontrare artisti del calibro di Nicol in una cornice intima ed acusticamente impeccabile.

Pietro Rubino

Tagged acustico, folk, Ken Nicol, six bars jail