(Dry Castle)
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Massimiliano Calderai è un pianista fiorentino con molte esperienze. Al suo attivo ci sono tante collaborazioni con musicisti jazz e di altri generi oltre a spaziare negli spettacoli teatrali. Il gusto per l’ensemble jazzistico e della composizione lo ha portato all’esperienza di Frame, un disco di brani originali. La base è quella del trio, insieme a Lello Pareti come contrabbassista e Andrea Melani alla batteria, a cui poi si aggiungono Dario Cecchini (flauto, sax baritono e soprano) e Stefano Negri (sax tenore e soprano), talvolta alternati e una sola volta tutti insieme. La solidità di due nomi come Pareti e Cecchini aiuta la creatività di Calderai che si rifà a modelli forse lontani (hard bop soprattutto) ma attuali nella loro freschezza. La melodia è molto curata e lo stile pianistico è elegante. Forse chi cerca nuove strade nel jazz rimarrà deluso, ma si tratta di un disco ben realizzato e onesto negli intenti. Sottolineiamo Mr J.L. dagli echi di Gillespie, Tempus Fugit, la latina El Sombrero, il valzer finale Land’s End. Album gradevole, ma la prossima volta bisogna osare di più.
Michele Manzotti
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