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I tesori jazz del marchio Xanadu

17 luglio 2015 by Michele Manzotti in Special

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Una riscoperta molto interessante nel campo del jazz. Sono stati infatti ristampati alcuni titoli dell’etichetta Xanadu Records. Il marchio è stato attivo tra gli anni Settanta ed Ottanta, fondato dal produttore Don Schlitten (nella foto), già al timone di molti album per la Impulse! e varie altre etichette. Il nome Xanadu è lo stesso che Orson Welles ha dato al castello di Citizen Kane, in cui egli ospitava i suoi tesori d’arte. Welles a sua volta aveva preso il nome dalla fastosa città fatta edificare dal Kublai Khan dopo essere diventato imperatore della Cina. Il nome Xanadu è legato quindi alla bellezza artistica ed è per questo che Schlitten lo scelse per la sua etichetta, dato che egli stesso la considerava come il suo capolavoro. La collana Xanadu Master Edition ripropone le straordinarie registrazioni del catalogo Xanadu Records, tra cui diversi titoli ormai introvabili o presentati per la prima volta su CD a cura della Elemental Music. Questa collana uno straordinario lavoro per ripristinare la maggior quantità di materiale originale possibile dalle registrazioni della Xanadu, alcune delle quali purtroppo sono andate distrutte dall’uragano Sandy quando ha colpito la costa orientale degli Stati Uniti nel 2012.

Sam Most – From The Attic Of My Mind

Samuel “Sam “ Most è stato un flautista jazz e sassofonista americano di Los Angeles.  Secondo lo storico Leonard Feather  è stato “probabilmente il primo grande flautista jazz “. Tra il 1953 e il 1958 è stato sessionman per etichette di prestigio come Debut, Vanguard e Betlemme. Poi tornò alla ribalta alla fine degli anni Settanta registrando sei album sull’etichetta Xanadu. Questo è stato l’ultimo lavoro per l’etichetta dove compaiono anche il pianista Kenny Barron, il contrabbassista George Mraz, il batterista Walter Bolden e il percussionista Warren Smith. Registrato nel 1978 e pubblicato nel 1980. E’ un disco di grande fascino che mostra uno stile di esecuzione flautistico molto diverso da quello “sporco” di un Roland Kirk, ma assolutamente moderno a partire dall’iniziale What Is, Is. Un Hard Bop tardo ma affascinante grazie a un suono asciutto nel suo virtuosismo che non dimentica la qualità melodica. Ricordiamo anche Breathe of Love dal sapore brasiliano, la ballata swing You Are Always The One, il groove di Keep On Moving.

Cohn, Mitchell, Coker, Vinnegar, Butler – Night Flight To Africa

Questo doppio Cd contiene due album registrati durante un tour in Africa occidentale coordinato dal Dipartimento di Stato americano. È la testimonianza di un gran collettivo che comprendeva Al Cohn, Billy Mitchell (entrambi sax tenore), Frank Butler (batteria), Leroy Vinnegar  (contrabbasso) e Dolo Coker (pianoforte). Se non sapessimo di trovarci in Africa, complice la foto di copertina, sembrerebbe di essere in un  jazz club di una qualsiasi città occidentale. Però l’atmosfera dal vivo si percepisce molto bene con un combo che dà l’impressione di essere affiatato. Ottime le proposte sia dei brani originali dei musicisti come Night Flight To Dakar e Sweet Senegalese Brown, e quella di standard come The King di Basi. Due album, incisi a Dakar nel 1980, tutti da godere.

Michele Manzotti

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