Maria Devigili – La trasformazione

(Riff / Goodfellas)

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Se qualcuno si aspettasse il suono rassicurante voce femminile-chitarra questo non è il disco giusto. Non viene nemmeno da dire che si tratta di un disco duro o unicamente sperimentale. Perché comunque di cantautorato si tratta seppur declinato in modo originale. Maria Devigili non sembra voler appartenere ad alcuna scuola particolare. Gli ascolti della cantautrice sono indubbiamente tanti: il blues, le sonorità country e tex mex, Bjork, il minimalismo strumentale alla White Stripes dove Devigili fa la parte del leone affiancata dal percussionista Stefano Orzes. Tra le tracce segnaliamo quella che dà il titolo all’album, Spegnere-gettare, la filastrocca dark Fiore d’Hiroshima, L’ombra, Verso l’alto. Un disco con tante idee che possono trovare anche altre forme di espressione. Un linguaggio ” in progress” da tenere d’occhio.

Michele Manzotti

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