(Desolation Angel / Ird)
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Il percorso del cantante chitarrista Max Meazza nelle strade musicali d’America continua senza sosta. Il cantautore che ha legato il suo nome all’esperienza Pueblo ha deciso di tornare in sala d’incisione mescolando originali e cover scelte con attenzione. Una ad esempio è quella che dà il titolo all’album, mentre altre (She’s a Lover e Solid Air) sono tratte dal repertorio di John Martyn che americano non è, ma i cui brani sono riletti come un musicista d’Oltreoceano. Dal country rock che fa parte della formazione musicale infatti Max Meazza non disdegna di avvicinarsi ad atmosfere jazzate e soul, complice il lavoro di Nicola Demontis alle chitarre di Marco Taggiasco alle tastiere. Un disco fatto per sottolineare la vocazione melodica di Meazza con uno sguardo alle sonorità made in Usa. Sottolineiamo la fascinosa Lost in L.A. , il funky elegante di A Face in The Crowd, Black and White Generation con l’ottimo lavoro delle chitarre alla Dire Straits, la conclusiva Laurie Bird con la partecipazione di Giulia Nuti al violino. Un lavoro dove la professionalità dà ottimi risultati.
Michele Manzotti
Tagged Country Rock, Max Meazza, Soul