(Yep Roc Records)
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Appena nel 2014 i due fratelli Alvin si ritrovarono in sala di incisione dopo parecchi anni per un sentito e riuscitissimo tributo a Big Bill Broonzy, Common Ground. La ritrovata sintonia deve essere stata tale da convincerli a ripetere la collaborazione, questa volta verso altri orizzonti: su Lost Time siamo infatti lontani dal sound tendenzialmente acustico del lavoro precedente, a favore di un ritorno alle sonorità rock’n roll che resero celebri i Blasters. In un lavoro inciso ottimamente e molto vario – la cui unica costante sembra essere la Fender Stratocaster particolarmente aggressiva di Dave – i fratelli decidono di ridare lustro a delle perle oscure del blues e R&B degli anni ’50 piuttosto che dedicarsi ai classici. Una scelta vincente, che permette a Lost Time di sfuggire al rischio della ripetitività e del già sentito, pur reggendosi esclusivamente su una serie di cover (12 per la precisione). Le prime tracce, Mister Kicks e World’s in a Bad Condition, fanno già capire che ci muoveremo per territori fortemente elettrici, anche se ci sarà spazio per delle ballads (Please Please Please) e soprattutto per una spiazzante (e divertentissima) rilettura della celeberrima House of the Rising Sun. Oltre al superbo lavoro chitarristico di Dave ed alla collaborazione preziosa di Gene Taylor al piano in alcuni brani, la cifra stilistica la dà la splendida e potente voce di Phil Alvin, pienamente ripresosi dai gravi problemi di salute che lo afflissero qualche anno fa.
Pietro Rubino
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