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Dave Matthews Band, Palalottomatica, Roma, 20 ottobre 2015

21 ottobre 2015 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

www.davematthewsband.com

Si presentano già rodati dalle date del tour iniziato ad Abu Dhabi. Ma è in Italia che i musicisti della Dave Matthews Band trovano una forza speciale, come ammesso dal leader sul palco. Saranno le città, il cibo o il vino, ma ciò che allo spettatore interessa è la resa musicale. Il concerto di Roma al Palalottomatica (terza tappa italiana dopo Milano e Firenze) è stato accolto da oltre quattromila persone, motivate nell’ascoltare un gruppo senza effetti speciali se non le belle canzoni e la bravura strumentale. Simboleggiata non solo da Dave Matthews, frontman autorevole, ma mai fuori le righe, ma soprattutto dallo straordinario batterista Carter Beauford vero maestro del palcoscenico e fulcro del suono. Grazie alla sua abilità, la formazione riesce a cambiare improvvisamente ritmo con accelerazioni improvvise e variazioni di stile.

Perché la musica di Dave Matthews è un abile miscuglio di generi. Il rock è solo un contenitore dove si trova una buona dose di funky (a partitre dall’iniziale Seek Up) al folk dei monti Appalachi (simboleggiato dal violinista Boyd Tinsley e dai suoi passaggi in Ants Marching e Belly Belly Nice) al blues, al rhythm’n'blues e al jazz inteso come capacità di improvvisazione dei singoli, tra cui il sassofonista Jeff Coffin, premiato com il Grammy tre volte. Il risultato è un lungo set di tre ore, tiratissimo dall’inizio alla fine e con un un’unica pausa prima dei due fuori programma conclusivi. Tra i momenti più festeggiati dal pubblico, Anyone Seen The Bridge, Warehouse e il trittico Jimi Thing, What Would You Say e Spaceman. Se due sere prima a Firenze il gruppo aveva chiuso con All Along The Watchover di Dylan, stavolta la cover in scaletta era l’affascinante Sill Water di Daniel Lanois.

E’ comunque la prova complessiva della formazione e la concezione del concerto a lasciare il pubblico appagato. Con alcuni fortunati che a fine concerto hanno raccolto almeno venti bacchette da batteria lanciate alla gente da un Beauford tanto divertito quanto generoso.

Michele Manzotti

 

 

 

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