(Produzione indipendente)
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Un disco di cover generalmente non ha grande forza di attrazione. Per questo, quando l’intenzione è chiaramente indicata nel titolo bisogna capire il senso di un’operazione ascoltando l’album dalla prima all’ultima traccia. Quello che muove Francesco D’Acrì è sicuramente la passione, o meglio il cuore. Un viaggio sentimentale tra il cantautorato anglosassone tra brani entrati nella vita e nelle orecchie di tanti. D’Acrì ha messo insieme tanti autori, alcuni apparentemente lontani tra loro, per riunirli in un suono che sapesse di country rock acustico. Insieme a lui altri musicisti ben scelti (ricordiamo Chiara Giacobbe al violino e Andrea Giannoni all’armonica) ed ecco servite 16 tracce. Quindi se trovate il Dylan di Shelter From The Storm e Forever Young insieme a Lonely Boys dei Black Keys e a Love Will Tear Us Apart dei Joy Division non preoccupatevi. La voce è efficace così come la chitarra per riletture rispettose che non mancano di originalità. Tra i brani segnaliamo l’iniziale Great Balls Of Fire, Glory Days, Don’t Let Us Get Sick. Tutto bene, ma ora passiamo alla composizione.
Michele Manzotti
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