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Recensioni

Keith Tippett, Musicus Concentus, Firenze, 23 ottobre 2015

24 ottobre 2015 by Michele Manzotti in Concerti, Recensioni

www.musicusconcentus.com

Foto dal sito Musicus Concentus

Dedicato a te, ma non stavi ascoltando. Dedicated to You, but You Weren’t Listening. Questo è il titolo singolare di un disco dalla copertina psichedelica (uscito per la Vertigo nel 1971) e che è una pietra miliare della storia del jazz europeo (e non solo). Perché suggellò l’unione del genere con quel rock che nacque e si sviluppò a fine anni Sessanta a Canterbury. Il Keith Tippett Group includeva in quel disco componenti della formazione maggiore della scuola canterburiana, i Soft Machine. Robert Wyatt ed Elton Dean collaborarono con il pianista Keith Tippett che a sua volta era stato ospite nell’album dei Soft Machine, Third. Il preambolo storico era necessario per ricordare come il concerto di Keith Tippett al Musicus Concentus per la rassegna Super Jazz sia diventato una lezione di stile. Quarantacinque minuti ininterrotti dove il pianista ha presentato il suo nuovo lavoro per piano solo in uscita su Cd il prossimo 18 novembre. Tippett, 68 anni, ha dato conferma di essere uno sperimentatore naturale pieno di idee. Il lungo brano era concepito in sezioni dove le corde del pianoforte erano preparate di volta in volta a mutare di sonorità. Piccoli mattoni, sfere, fogli ondulati tra le corde oltre al pizzicato diventavano elementi fondamentali di un pianismo poco incline alla melodia ma non competamente dissonante. Un’esecuzione dove il virtuosismo non era fine a se stesso, ma funzionale al collegamento tra le varie sezioni. L’emozione che ha colpito il pubblico, non numerosissimo ma motivato a non perdersi una nota del musicista, è stata provocata dal pezzo nel suo insieme più che da un singolo momento. Brano tutt’altro che semplice e destinato forse a un ascolto di nicchia. Ma al tempo stesso pieno di sostanza, con applausi convinti alla fine.

Michele Manzotti

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