(Cam Jazz)
www.francescobearzatti.com
Il titolo caratterizza subito il disco. This Machine Kills Fascists è infatti la scritta che Woody Guthrie pose sulla sua chitarra come vero e proprio manifesto politico. Il sassofonista Francesco Bearzatti ha deciso, dopo i progetti dedicati a Tina Modotti (nel 2008) , alla suite per Malcolm X (2010) e Monk ‘n Roll (2013) che rivisitava il repertorio di Thelonious Monk in chiave rock, di rendere omaggio proprio a Woody Guthrie. Con lui componenti del Tinissima 4et (Giovanni Falzone alla tromba, Danilo Gallo al basso elettrico e contrabbasso, Zeno De Rossi alla batteria) per un viaggio musicale che parte dal paese natale di Guthrie, Okemah in Oklahoma per muoversi in mezzo agli Stati Uniti per giungere fino alla realtà urbana di New York. Da un punto di vista musicale si va dalla sperimentazione di Dust Bowl, alla ricerca melodica di Okemah, all’umorismo dark di Hobo Rag, al cool di Witch Hunt, alla ballata When U Left. La versione di This Land is Your Land era quasi scontata, ma fortunatamente Bearzatti ha deciso di ispirarsi al contesto musicale di Guthrie e non di trattarli come standars. Un valore importante per questo disco che si fa ascoltare con piacere.
Michele Manzotti
Tagged Francesco Bearzatti, jazz, Tinissima 4et, Woody Guthrie