(Stivo)
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Dopo la prova di esordio il vibrafonista Mirko Pedrotti torna con la sua esperienza del quintetto a un nuovo lavoro discografico. Una sigla di tre lettere come titolo che è quasi un manifesto stilistico. Un proseguimento della ricerca musicale attraverso elementi jazz più tradizionali, tocchi di elettronica, echi di classica, rock progressivo e world music. Il disco è suddiviso in due parti: le tre tracce finali sono raccolte sotto il nome di Suite e vedono Pedrotti affiancato dal trombone e dall’elettronica per sedute di improvvisazione ben costruite. Ma a noi interessa il progetto del vibrafonista insieme ai colleghi del quintetto (Lorenzo Sighel al sax alto, Luca Olzer al rhodes e ai sintetizzatori, Michele Bazzanella al contrabbasso e Matteo Giordani alla batteria). Il mix degli elementi sopra citati porta a brani di ottima scrittura come Splitter, In-Depht, Acidulo e in particolar modo la complessa Equistanze. Un esperimento che può continuare la propria strada in un jazz italiano bisognoso di idee.
Michele Manzotti
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