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Foto (c) Novi Livorno
Su una cosa non possono esserci dubbi: la qualità delle canzoni. Perché se, a 35 anni dalla morte di Piero Ciampi, i suoi brani entrano nel repertorio di gruppi e artisti che toccano i generi più vari, vuol dire che l’opera di recupero e divulgazione da parte del Premio che porta il suo nome è stata importante. Inoltre ventun anni di lavoro in questo senso hanno portato Livorno a essere il centro della musica d’autore italiana durante lo svolgimento della rassegna. Lo hanno dimostrato ancora una volta le serate finali della manifestazione che si sono tenute alla Goldonetta. Sulle note de Il Vino si è chiusa la XXI edizione del Premio Ciampi. Uno dei brani più famosi del cantautore e poeta livornese ha unito sul palco i Sinfonico Honolulu insieme agli altri protagonisti della serata di sabato 21 novembre per un arrivederci corale al pubblico. Partiamo proprio con i Sinfonico Honolulu perché quello che alcuni anni fa poteva sembrare un esperimento, oggi si mostra come un progetto musicale serio e consolidato. L’album “Il sorpasso” è sicuramente quello della maturità artistica per l’orchestra di ukulele: oltre alla formula delle cover (anche Piero Ciampi ovviamente ma non solo) ci sono anche brani originali a rendere più interessante l’ascolto.
Ai Sinfonico Honolulu si è aggiunto per due brani sul palco Gary Lucas, tra cui L’uomo in frac di Domenico Modugno. L’ospite straniero della rassegna, accompagnato da Alessio Franchini,nel suo set ha dato saggio della grande bravura strumentale unita agli effetti di una pedaliera varia e indispensabile al suo discorso artistico. Inevitabile, data la sua frequentazione con la Magic Band di Captain Beefheart, e che può essere apprezzata nell’album Other World insieme a Peter Hammill, uscito lo scorso anno per l’etichetta Esoteric. Michela Lombardi si è confermata interprete intelligente e raffinata: con il suo quartetto ha riletto Ciampi, Buscaglione, Endrigo, Pagani e Ferrer (gli autori raccontati dal libro di Enzo Gentile presentato nel pomeriggio) in un set tra jazz e canzone d’autore di grande fascino. Infine la giovanissima Lucia Camignani ha quindi confermato la scelta della giuria che l’ha premiata per il concorso nazionale con una bella interpretazione di Tu no e dei suoi brani originali.
Dicevamo del repertorio ciampiano e ricordiamo nella serata di venerdì 20 l’esibizione di musicisti navigati come Petra Magoni e Ferruccio Spinetti che hanno presentato Come faceva freddo, passando per la versione in napoletano de Il vino dei Letti Sfatti con ospite speciale Fausto Mesolella, al reggae dei Roots United con Hai lasciato a casa il tuo sorriso (premio migliore cover di Piero Ciampi), fino a Sporca estate nel particolare recitar cantando di Vincenzo Costantino Cinaski. Ma il Premio Ciampi non è solo recupero dell’opera ciampiana. Infatti è attraverso questa che Livorno diventa trampolino di lancio per tante carriere divenute importanti. Un esempio è quella di un’artista che si è esibita venerdì, Sara Loreni. Vincitrice del Premio Ciampi 2010, Sara è stata al centro dell’attenzione del grande pubblico per avere rifiutato di proseguire con l’esperienza X Factor. Promossa a pieni voti dalla giuria, ha preferito lasciare una ribalta televisiva per proseguire il suo lavoro di ricerca basato sull’elettronica. Oppure Marco Rovelli, già con Les Anarchistes vincitori nel 2002, e impegnato in una visione personale del cantautorato. Anche i pisani Gatti Mezzi, che hanno festeggiato i 10 anni di attività annunciando il sesto disco a lunga durata, si caratterizzano per uno spirito popolare che si sposa allo swing e al linguaggio jazzato condotti con particolare raffinatezza. Come ogni anno inoltre il Premio si caratterizza come una festa della musica e di una riflessione su tematiche legate alla canzone d’autore. Per questo era presente il giornalista Enzo Gentile con il suo libro Lontani dagli occhi – Vita sorte e miracoli di artisti esemplari: Piero Ciampi, Fred Buscaglione, Sergio Endrigo, Nino Ferrer, Herbert Pagani e dall’intervista. Inoltre Gary Lucas si è intrattenuto con il pubblico grazie a un’intervista condotta da Antonio Vivaldi, uno dei giurati della rassegna.
Ricordiamo anche il concerto-registrazione dello spettacolo di Bobo Rondelli Piero Ciampi ve lo faccio vedere io. Un’antologia della produzione ciampiana rivista dall’ex Ottavo Padiglione, ormai arrivato alla maturità artistica nonostante l’aspetto scanzonato che lo caratterizza. Nella serata al Teatro delle Commedie, i cui biglietti erano esauriti in prevendita, Bobo Rondelli era accompagnato da Fabio Marchiori alle tastiere e Filippo Ceccarini alla tromba. Rondelli ha voluto rendere omaggio all’intera produzione ciampiana, a partire da Piero Litaliano (il primo disco la cui realizzazione fu seguita da Gianfranco Reverberi) fino alle collaborazioni con Gianni Marchetti. La serata, la cui incisione sarà distributa dal gennaio 2016 dalla Sony, ha visto alcuni momenti di grande fascino musicale. A partire da Fino all’ultimo minuto, Livorno, In un palazzo di giustizia, Sporca Estate, Adius, Tu no. Rondelli nelle sue interpretazioni ha mostrato di essere padrone delle canzoni, ma senza imitare Ciampi. Il quale viene sempre riletto con grande umiltà. Rondelli riesce a trovare toni vocali tenui e, quando necessario, potenti senza perdere mai la misura. Un modo di impersonare il cantautore con rispetto, ma con la consapevolezza dei propri mezzi. Che sono notevoli, per grande fortuna degli appassionati di musica.
Questa, infine la dichiarazione del direttore artistico del premio, Franco Carratori. “Il bilancio è estremamente positivo, anche se è stata un’edizione penalizzata dai tagli che hanno comportato la riduzione degli eventi e il fatto doloroso di rinunciare al teatro Goldoni. Ma da un altro punto di vista la scelta della Goldonetta si è rivelata felice tanto che nella “panchina” degli spazi a disposizione abbiamo anche una riserva di eccellenza. Al di là di tutto questo credo che il Premio Ciampi abbia confermato il suo ruolo e il suo essere punto di riferimento per la musica italiana nella vetrina delle due serate finali. I semi che abbiamo lanciato nel passato hanno dato frutti inimmaginabili dato che quasi tutti i musicisti hanno interpretato un brano ciampiano secondo il loro punto di vista artistico. Mi è venuto in mente che nell’ultima intervista di Piero Ciampi nel 1977 al Radiocorriere TV, il cantautore disse che si poteva permettere di prendere un cachet di 300mila lire, tenerne 200mila per sé e darne 100mila al primo musicista di strada che lo potesse sostituire dato che lui non era conosciuto dal pubblico. Oggi non sarebbe più possibile una cosa del genere, perché chi ascolta vuole vedere l’interprete. Altro elemento di soddisfazione sono le scelte della giuria che hanno trovato conferma nel consenso del pubblico. Un personaggio come Gianfranco Reverberi, che aveva scoperto Ciampi, ha voluto premiare personalmente i Roots United per la loro versione di Hai lasciato a casa il tuo sorriso, emozionandosi anche per la prova della vincitrice del concorso nazionale Lucia Carmignani. Le nuove iniziative “A cena con le stelle”, organizzata nelle osterie livornesi con artisti ispirati da Ciampi, e l’happening di strada in via Cambini con la Libera banda dell’Svs e i Sinfonico Honolulu, hanno avuto un ottimo riscontro e pensiamo di poterle riproporre nelle prossime edizioni. Così come quella della presentazione di un libro, quello di Enzo Gentile, le cui tematiche poi si spostano sul palco grazie alla voce di Michela Lombardi. Anche gli altri premi dedicati all’arte figurativa “L’altrarte” e alla poesia “Valigie Rosse” hanno confermato di avere un proprio pubblico appassionato, e di essere un polo di attrazione per le altre due passioni di Piero Ciampi. Ora ci auguriamo che l’anno prossimo di possano evitare tutte le problematiche che abbiamo dovuto affrontare nel 2015, avendo risorse adeguate per programmare al meglio l’edizione 2016. All’ottimismo della ragione noi contrapponiamo l’ottimismo della volontà”.
A cura della redazione: Fabrizio Berti, Michele Manzotti, Giulia Nuti
Dall’alto: Gary Lucas, Alessio Franchini, Paolo Pasi, Michele Manzotti; Sinfonico Honolulu; il gruppo dei premiati; Michela Lombardi quartet, Letti Sfatti con Claudio Mesolella
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