il popolodelblues

Special

Jazzy Records

5 dicembre 2015 by Michele Manzotti in Special
www.jazzy-records.com

E’ un’etichetta fondata nel 2010 ma con l’attività vera e propria partita nel 2014. A cavallo tra la Sicilia dove nasce l’idea e Milano come sede operativa, la Jazzy Records, ospita musicisti giovanissimi oltre ad altri con maggiore esperienza. Curioso è il fatto che all’interno delle quattro incisioni ci sia un trio residente,  formato da Giovanni Mazzarino al pianoforte, fondatore della stessa etichetta, Stefano Bagnoli alla batteria e in tre casi su quattro Riccardo Fioravanti al contrabbasso. Inoltre due delle incisioni sono state effettuate all’Artesuono Recording Studio in Friuli di Stefano Amerio, luogo ben conosciuto dagli appassionati di jazz grazie anche alle produzioni per l’Ecm di Manfred Eicher. In questi titoli ci sono brani originali e reinterpretazioni di standard sulla linea di un linguaggio molto legato al bop e senza troppo spazio per la sperimentazione. In ogni caso ben condotto, gradevole e meritevole di attenzione.

Iniziamo proprio con il trio Mazzarino-Fioravanti-Bagnoli che propone la propria rilettura di standard nella formazione più classica del jazz. L’intesa è solida sin dal primo brano di Steve Swallow Wrong Together. Citiamo anche Waltz for Ruth di Charlie Haden, Lament di J.Johnson, i pezzi di George Gershwin, e l’unico originale Ts Monk Y Strauss condotto tra valzer e fugati.

Questa è forse la sorpresa maggiore dati che i due fratelli Cutello, Giovanni (sax alto) e Matteo (tromba), sono giovanissimi e propongono anche tre composizioni proprie su otto tracce (eccellenti i brani Charles e Kick Off) . Facciamo loro i complimenti per la bravura tecnica e per una carriera che prevediamo piena di soddisfazioni se la strada resta la stessa. Ospite d’onore in due brani il vocalist Gegè Telesforo.

L’ufficio stampa dell’etichetta, Valentina Gramazio, è anche vocalist e compositrice. Non sappiamo qual è stato il suo primo amore, ma qui si percepisce c’è tanto ascolto di interpreti femminili che hanno portato la canzone italiana a contaminarsi con il jazz. Modelli diversi ma complementari (Mina e Ornella Vanoni su tutte) che restano nelle oreccchie e nel cuore di molti. Tra le canzoni originali segnaliamo l’iniziale Vita di ieri, Vivendo, Bossaluna.

Concludiamo con il chitarrista Umberto Capilongo che dimostra di seguire i grandi strumentisti del passato con voglia di creare un linguaggio proprio. I suoi tre originali (spicca A Portait of Duke) rappresentano un buon esempio di come il leader si metta al servizio della formazione ritagliandosi poi spazi nella reinterpretazione di standards. Tra questi citiamo Just Friends di John Klenner e My one and only love di Guy Wood.

Tagged , , , , , , , ,

Related Posts