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Nel 2012 Tempo Reale, istituto fiorentino nato da un’idea di Luciano Berio dedicato alla sperimentazione e ricerca sulla musica contemporanea, è diventato anche etichetta discografica. Un marchio che solo in minima parte guarda al mercato (i dischi sono acquistabili dal sito e ai concerti) ma che nasce come documentazione della propria attività ma spesso anche visiva. Per i primi due titoli della collana (numeri di catalogo Trc01 e Trc02) sono state scelte due esecuzioni del 2011: la Missa Ockeghem, presentata nell’ambito del Maggio Musicale Fiorentino e di Fabbrica Europa, e Many More Voices dal festival Lunatica in provincia di Massa Carrara.
Il terzo titolo del catalogo vede la presenza dell’attrice Sonia Bergamasco. «Questo lavoro _ ha spiegato l’attrice in un’intervista _ ha riunito le linee musicali della nostra ricerca in un ambito più puramente teatrale. Il suono della voce, la sua declinazione misteriosa e incandescente nel corpo d’attore, è infatti protagonista dello spettacolo, che attinge alla figura di Salomè attraverso un poema incompiuto di Stéphane Mallarmé». Un lavoro costruito su rappresentazioni e sorgenti sonore “disegnate” da Francesco Giomi e Damiano Meacci con la regia del suono di Francesco Canavese.
Il 5 ottobre 2013 si tenne un percorso musicale fiorentino fra le botteghe artigiane di un molatore, un tornitore del legno e un artigiano del ferro battuto alla scoperta dell’universo acustico del mondo artigianale. Il disco riporta a questa esperienza con i lavori di dieci giovani compositori. La sera stessa alla Limonaia di Villa Strozzi, fu la volta del compositore tedesco F.M. Einheit. Da sempre interessato ai “suoni del lavoro”, Einheit li traduce in un poetica sonora post-industriale percuotendo oggetti, oltre a strumenti e dispositivi di estrazione e origine più varia ed elettronica.
C’è sempre stato un rapporto stretto fra Tempo Reale e la città di Ravenna, il cui festival ha ospitato le produzioni dell’istituzione fiorentina. Anche per questo è nato il progetto di Luigi De Angelis e Sergio Policicchio, entrambi musicisti e performer, che rileggono i suoni della città in undici brani collegati tra loro. Buco Bianco mostra il legame di Ravenna con il mare e la terra in una dimensione spazio temporale in cui la contemporaneità non prescinde dall’anima medievale della città.
Lelio Camilleri è un compositore di lungo corso che ha legato la sua attività all’elettronica e alla prassi elettroacustica. Gli undici brani di questo disco rappresentano un’antologia che copre oltre 30 anni del suo catalogo, da Tristan und Isolde del 1980 ai Minimal Poems del 2012. Una produzione che vede l’autore nato a Roma al centro del panorama internazionale di questo repertorio.
Michele Manzotti
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