(Jando Music / Via Veneto Jazz)
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Enrico Pieranunzi è uno dei giganti del jazz italiano con una corposa discografia alle spalle e un avvenire in continua evoluzione. L’ultimo progetto lo vede alle prese con la forma canzone, ma non quelle melodie che hanno origine a standard famosi, quanto a una visione originale del genere. Spesso sono brani nati come strumentali a cui è stato aggiunto un testo, in alcuni casi di Pieranunzi stesso. A dare voce alle canzoni composte dal pianista, la cantante Simona Severini, conosciuta grazie a uno dei critici jazz di lungo corso quale è Franco Fayenz. La parte ritmica è affidata a Luca Bulgarelli (contrabbasso) e a Nicola Angelucci (batteria) mentre Rosario Giuliani (sax) e Francesco Lento (tromba) figurano come ospiti in alcuni brani. Il risultato è una lettura personale e in un certo senso affettuosa della forma canzone. La scuola è infatti quella delle grandi “songs” mediata attraverso anni di esperienza. La voce di Simona Severini segue questa lezione grazie alla sua confidenza con la linea melodica senza dinamiche forzate. Tra i brani segnaliamo l’iniziale My heart is a song dagli echi di bossa nova, la poliritmia alla base di Coralie, la ballata Where I never was, Io non saprò mai perché. Pieranunzi dirige e suona con sicurezza la sua musica. Un ascolto forse tradizionale, ma di gran classe.
Michele Manzotti
Tagged Enrico Pieranunzi, jazz, Simona Severini