(Encore Jazz / Ird)
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E’ una formazione piuttosto inconsueta nella storia del jazz, anche se rimanda agli autorevoli precedenti di Ornette Coleman e Lee Konitz. La sezione ritmica di contrabbasso e batteria inseriti in trio con il solo sax, presuppone la grande capacità di quest’ultimo di supplire alle armonie pianistiche, abituali protagoniste del linguaggio jazzistico. Questo è il caso di Cristiano Arcelli, contraltista, che si presenta in combo con Stefano Senni al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria Quello di Arcelli è uno stile di grande interesse: infatti con il sax ogni brano mostra una ricerca continua di soluzioni melodiche. Questo senza necessariamente indulgere in linguaggi tradizionali ma anche senza addentrarsi nel rischio di un «free» destinato a pochi eletti. Così il disco (uscito per la Encore Jazz/Ird), nonostante le sonorità essenziali, si lascia ascoltare dall’inizio alla fine con interesse. Una sorta di viaggio fantascientifico, grazie anche al titolo che evoca il lavoro di Stanislaw Lem che ha originato il film di Andrej Tarkovskij. Si ascoltino brani come la traccia titolo iniziale, Artificial Flower, R, S (dove è evidenziato il tocco del contrabbasso di Senni), The Take, tutti composti da Arcelli. Secondo la testata specializzata Allaboutjazz Italia Solaris ha rappresentato «la zampata di fine anno» del 2015, discograficamente parlando. Un riconoscimento meritato per un lavoro non certo facile, ma che ogni appassionato di jazz dovrebbe ascoltare.
Michele Manzotti
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