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Recensioni

Dino Betti Van Der Noot – Notes Are But Wind

29 marzo 2016 by Michele Manzotti in Dischi, Recensioni

(Stradivarius)
www.stradivarius.it
www.dinobettivandernoot.com

Un disco che ha vinto il Top Jazz va sempre maneggiato con cautela. Specie se vede protagonista un compositore di lungo corso e già premiato varie volte come il maestro Dino Betti Van Der Noot. Tra l’altro ci sono brani che risalgono ad alcuni anni fa, ma non si tratta di un’antologia. Piuttosto le cinque tracce rappresentano un modo originale di concepire la scrittura per Big Band, anche se in questo caso si parla di vera e propria orchestra. Le composizioni sono pensate nello stile classico del poema sinfonico con temi in evidenza, in un contesto dove poi gli strumentisti lavorano sull’interpretazione. Brani quindi complessi nella concezione, dove non mancano elementi di varia ispirazione (la world music, il rock progressivo, brani colti contemporanei) e che hanno necessità di un’esecuzione a livello alto. La bontà del progetto, che ha conquistato la giuria del Top Jazz 2015, è quella di avere trasformato tutta questa complessità in brani dall’ascolto gradevole che si rivolgono a un pubblico vasto e composito di appassionati. E che possono essere ascoltati anche nel Cd dell’auto anche se fatalmente non si apprezzerebbero tutte le sfumature del disco. Segnaliamo in particolar modo le tre composizioni più recenti: la traccia titolo con l’utilizzo di strumenti etnici, le armonie ben costruite di In the Deep Bosom of the Ocean, The Rest is Music dedicato a Giorgio Gaslini. Ricche (e fortunatamente) anche le note di copertina, elemento importante nella realizzazione di un album. Ma qui la vocazione classica dell’etichetta Stradivarius è stata importante nella realizzazione del supporto fisico.

Michele Manzotti

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