(Act / Egea)
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In “Bliss”, l’intenzione del batterista Eric Schaefer e della sua band The Shredz, è quella di fondere il jazz fusion degli anni sessanta con il dub jazz degli anni novanta e la club music contemporanea. Schaefer, nato a Francoforte sul Meno e di base a Berlino nel 2013, in concomitanza con il 200° anniversario della nascita di Richard Wagner, Schaefer ha debuttato per la ACT come band leader con “Who’s afraid of Richard W.?”. Due anni dopo, ha chiamato gli stessi musicisti – solo il trombettista è cambiato – per completare la fase successiva della sua evoluzione. Con la batteria di Schaefer ci sono quindi la tromba di John-Dennis Renken, il contrabbasso di John Eckhart e l’organo di Volker Meitz. Dalle intenzioni programmatiche non è un disco dall’ascolto facile, anche se si percepisce subito la ricerca che Schaefer conduce, oltre che con la batteria, anche attraverso l’elettronica e il sintetizzatore. Long Jam ne è l’esempio più evidente con gli altri musicisti impegnati in un lavoro che confina con atmosfere free jazz. Una prassi che si ascolta anche in Oistrakh, ShortJam e nella traccia titolo posta nel finale. Non manca il lavoro melodico come in Barber, mentre la batteria in SlomoJam è protagonista in un disegno ritmico regolare che dura per metà brano prima dell’ingresso dell’organo. Un disco che non è certo per tutti i jazzofili, ma comunque di ottima qualità.
Michele Manzotti
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