(Produzione indipendente)
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Questo album nasce dal grande amore per la musica acustica anglosassone. Quella che dà origine al cantautorato che tanto ha dato non solo ai paesi di lingua inglese, ma anche all’Italia. Shadows and Fragments del cantante e chitarrista Luca Burgalassi va in questa direzione. Acustica sì, ma non per questo povera di sonorità. Anzi, sono molti i musicisti che sorreggono il lavoro di Burgalassi a partire da Nino Pellegrini, contrabbassista conosciuto per la sua attività jazz a Ettore Fancelli alle percussioni fino a una ospite d’onore quale Wendy Niper, contralto degli Swingle Singers alcuni anni fa. Le sonorità tra Europa e America si alternano tra i pezzi e anche all’interno di ogni singolo brano. Tra i più riusciti Orange Rooms, dalla bella struttura armonica e con il violino di Stefano Lunardi in evidenza, il country di Highs and Lows, il jazzato di Starless Night Blues, la ballata per sola chitarra 34, Orange Road. Un buon lavoro che si fa apprezzare dal punto di vista creativo.
Michele Manzotti
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