(Produzione indipendente)
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E’ curioso quando le sonorità anglosassoni vengono assimilate in modo così completo da musicisti di altri paesi. In questo caso parliamo non solo dell’Argentina con la propria importante tradizione musicale, ma anche di un chitarrista che è normalmente impegnato in uno stile jazz e gipsy jazz (con presenze anche nei festival italiani). Possiamo pensare che Gonzalo Bergara abbia voluto raccontare in musica la sua passione per il blues, uno dei suoi primi amori. Arriva dunque da Buenos Aires un album con dodici tracce originali e un power trio che vede lo stesso Bergara alla chitarra e alla voce, Mariano D’Andrea al basso e Maximiliano Bergara alla batteria. L’ascolto mostra come il chitarrista e cantante si sia divertito, e non poco, a incidere questo album. Virtuoso senza indulgere in atteggiamenti istrionici, Bergara ama molto sottolineare sonorità rock come in Drinking, Gonna G, No More, Woosh (introdotta da battute di ballad acustica) o ricreare atmosfere tradizionali in You Don’t Have to Go, Levi. Ci piace però segnalare due godibilissimi e scatenati strumentali come l’iniziale Drawback e Been Runnin’. Un atto d’amore confezionato in modo eccellente.
Michele Manzotti
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