Drammatico, durata 100 minuti - Usa 2015 - Sony Pictures Classics, Bifrost Pictures, Miles Davis Properties
Un passaggio difficile, duro da affrontare. tanto da mettere in dubbio non solo la creatività, ma anche la capacità di esecuzione. Ma qui parliamo di Miles Davis e almeno dal punto di vista musicale sappiamo che c’è il lieto fine nell’evoluzione tra l’eredità di Kind of Blue e il periodo elettrico. Però che fatica e che tensione prima di questo traguardo. Miles Ahead, di e con Don Cheadle nel ruolo del trombettista e presentato al festival del cinema etnomusicale a Firenze, racconta tra fiction e realtà tutto questo. A fare da Virgilio verso la nuova strada è un giornalista di Rolling Stone interpretato da Ewan McGregor tanto scaltro e pronto a rubare i segreti del jazzista, quanto poi convinto di aderire alla causa. Davis si droga, ha la pistola facile, è violento tanto da perdere l’adorata moglie Frances. Però nel cassetto ha qualcosa di nuovo, che la casa discografica (ma tutti in realtà) vuole rubare. Tra spacciatori, talent scout faccendieri, musicisti il viaggio arriva alla meta. Il periodo elettrico arriva, il jazz diventa musica sociale, e alla fine musicisti reali (Herbie Hancock, Wayne Shorter, Esperanza Spalding) affiancano il Davis della finzione. Due ore di ottima adrenalina, anche se a volte i vari piani narrativi tendono troppo a confondersi. E poi c’è la musica (immortale, a partire da So What?) a costituire il solido filo narrante del film.
Michele Manzotti
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