E.S.T. Symphony

(Act / Egea)

www.est-symphony.com

Una delle realtà jazz più interessanti degli anni zero dovette per forza finire la sua attività. Era il 2008 quando il pianista, compositore e leader del trio E.S.T. Esbjörn Svensson morì in un incidente subacqueo. Oggi il repertorio di questa formazione svedese viene recuperato per il  progetto E.S.T. Symphony grazie al connazionale Hans Ek, che ha arrangiato per orchestra 13 brani. Eseguite dalla Royal Stockholm Philharmonic Orchestra, le orchestrazioni di Ek vedono anche la collaborazione di un manipolo di jazzisti scandinavi, tra cui non potevano mancare i compagni d’avventura di Svensson, ovvero il bassista Dan Berglund e il batterista Magnus Ostrom. Il disco si muove tra atmosfere di big band, ottime prestazioni soliste (il pianista finlandese Iiro Rantale continua a stupire per tecnica) e momenti classici con armonie ben scritte. Ricordiamo l’iniziale E.S.T. Prelude con echi di Atom Heart Mother, When God Created the Coffebreak dalla struttura contrappuntistica, la lunga e interessante Wonderland Suite, Viaticum Suite tra i tardoromantici e Dave Brubeck. Un ascolto dove la sostanza musicale è presente dall’inizio alla fine e dopo il quale rimane un po’ di rimpianto che Svensson non sia in questo disco,

Michele Manzotti

Tagged E:S.T Trio, Esbjörn Svensson, Hans Ek, jazz, Svezia