(Talal Abu-Ghazaleh International Records)
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Il Popolo del Blues aveva dato la notizia del concerto del trombettista Luca Aquino a Petra in Giordania in occasione della sua presenza a a Bari Jazz e dell’incisione del disco. Un avvenimento ripreso con evidenza anche dalla stampa nazionale. Poi l’album ha preso il volo nella considerazione della critica entrando nella decina di testa per il Top Jazz relativa alle incisioni del 2016 ponendosi all’attenzione di un pubblico più vasto. Affermazione meritata non solo per l’intenzione del progetto ma anche e soprattutto per la qualità musicale. Partner del trombettista di Benevento, che ha la passione per l’utilizzo dei reverberi acustici naturali nella composizione musicale, è la Jordanian National Orchestra mentre l’etichetta Talal Abu-Ghazaleh è nata con lo scopo di sviluppare l’industria musicale in Giordania. Parlando delle composizioni di Aquino, l’atmosfera non è jazzistica in senso stretto ma si veste di classico mettendo in evidenza le invenzioni melodiche che passano da uno strumento all’altro. Una suggestione particolare che si percepisce dalla traccia titolo, dall’Oriente di Aqustico, dalle percussioni eleganti in Bachiu, dal ritmo brillante di Bedouin Blues 3.0. Un disco il cui ascolto piacerà anche anche a un pubblico più vasto di quello dei jazzofili.
Michele Manzotti
Tagged Giordania, jazz, Luca Aquino, Petra