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A 74 anni non è facile tenere il palco con sicurezza. Anche se la circostanza potrebbe non stupire, visto che il personaggio in questione è Caetano Veloso. Però ascoltare il musicista brasiliano sicuro nell’ intonazione nei vari registri vocali, con un’eccellente tecnica chitarristica, è stata un’esperienza unica. Poter godere di un’arte senza tempo per più di un’ora, lasso di tempo nel quale Veloso si è esibito senza sosta, è infatti sicuramente un privilegio per i pubblico. In due sole tappe italiane il solista ha richiamato un pubblico motivato e attento. Al Sistina di Roma, seconda delle due date, c’era anche una nutrita pattuglia brasiliana che non ha mancato di sottolineare i momenti musicali più importanti della scaletta. Il concerto ha visto una prima parte affidata alla cantante brasiliana Teresa Cristina, il cui album Teresa Canta Cartola è prodotto dallo stesso Veloso. Un repertorio carioca, forse prevedibile negli accenti stilistici, ma retto bene da una voce interessante e sicura accompagnata dall’ottimo chitarrista Carlinhos Sete Cordas. Tutt’altra atmosfera si è respirata con Caetano e il suo mondo musicale. Dove il Brasile da cartolina scompare per mostrarne i lati più difficili, a partire dai brani scritti e censurati dalla dittatura militare, ma anche quelli mediati da un’atmosfera poetica che solo i grandi autori sanno disegnare. Tra i primi ricordiamo il recupero di Enquanto seu lobo não vem e A voz do morto, brani che Caetano considera come simboli dell’esordio del tropicalismo. Tra gli altri O leãozinho, Minha voz, minha vida, Um abraçaço, l’omaggio a Michelangelo Antonioni, brano in italiano da lui scritto in tempi recenti, fino alla consueta cover di Cucurrucucú paloma e a quella inaspettata di Love for Sale a cappella. Il finale ha visto Caetano, Teresa e il chitarrista sul palco per alcuni brani insieme. un momento che ha regalato un’atmosfera da festa con due voci che dialogavano senza prevalare l’una sull’altra. Ma è indubbio che il protagonista della serata era sicuramente colui che ha fatto conoscere il Brasile, noto per i suoi splendidi ritmi e grandi melodie, per la sua anima moderna.
Michele Manzotti
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