(Fire Records / Goodfellas)
howegelb.com
Scrivere una struttura d’accordi sofisticata in modo che la melodia possa ondeggiare tra i suoi confini. Una liricità giocosa. Un’esecuzione estemporanea. Queste le tre regole alla base di Future Standards di Howe Gelb che si trasforma in crooner per brani che fanno pensare ai jazz club di qualche decennio fa. Brani dall’atmosfera vintage ma assolutamente moderni. Un modo per riprendere una tradizione e ipotizzare un Songbook che unisce canzone jazzata e genere America. La voce baritonale di Howe Gelb d’altra parte aiuta a creare un mood nel quale è anche raffinato pianista, affiancato da Thøger Lund al contrabbasso e Andrew Collberg alla batteria con ospiti Lonna Kelley alla voce e Naim Amor in due tracce alla chitarra. In questo club tutto particolare segnaliamo A Book You Read Before, Revelant, Mad Man at Large, May You Never Fall in Love. Forse dei Future Standards, sicuramente canzoni convincenti.
Michele Manzotti
Tagged Americana, canzone jazzata, Howe Gelb