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Recensioni

Carlo Valente – Tra l’altro…

23 giugno 2017 by pdb in Dischi, Recensioni

(Produzione indipendente / Isola Tobia Label)

www.carlovalentemusic.com

Le chiamano ‘canzonette’. Ma spesso sono proprio le note della musica leggera italiana a farci scoprire l’anima vera del nostro paese. L’anima pura e l’anima nera. Con la voce dolce da cantautore, Carlo Valente ci racconta vizi e virtù dell’Italia di oggi. Dopo il primo Ep del 2016, “COLLEzioni”, il cantante e musicista presenta il suo ultimo lavoro, “Tra l’altro…”, un cd autoprodotto e distribuito nel mercato digitale da Isola Tobia Label. Fedeli al migliore cantautorato italiano, i nove brani si avvicendano tra ironia, amarezza, poesia e quell’energia di denuncia tipica di i chi non ha compiuto ancora trent’anni. Nato a Rieti nel 1990, Valente s’innamora della fisarmonica a soli 8 anni, fino a quando, a 17, scopre la canzone d’autore. L’artista inizia a scrivere i suoi primi brani su un piccolo pianoforte, per poi passare, come da copione, alla chitarra. Brano centrale, che dà il titolo al disco, è ‘Tra l’altro’. La canzone è dedicata a Federico Aldrovandi, il diciottenne morto nel 2005 sotto i colpi ricevuti durante un controllo di polizia. La voce calda e pulita di Valente parla però di amore, che attraverso la musica spezza il circuito vizioso della violenza. Con la freschezza delle canzoni da cantare sulla spiaggia nelle notti d’agosto, le note del giovane cantautore reatino ci prendono per mano e ci accompagnano nel ventre oscuro dell’Italia. La “trattativa Sandro-Maura”, il viaggio dei migranti su una “Crociera maraviglia” e il caso Aldrovandi si alternano a temi leggeri, dal calcio all’amore, senza alterare la poesia armoniosa che lega tutte le canzoni dell’Ep. Carlo si autodefinisce cantautore nella vita e uomo sul palco, ma – dice – sta lavorando per cercare di invertire l’ordine dei fattori. In questo disco, di sicuro, l’uomo e il cantautore si sono identificati pienamente, fuori e sopra il palco. Il disco è prodotto e arrangiato da Piergiorgio Faraglia e Francesco Saverio Capo.

Laura Tabegna

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