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Interviste

Ada Montellanico: “Ecco la mia Abbey’s Road”

12 luglio 2017 by Michele Manzotti in Interviste

www.adamontellanico.com
www.empolijazz.com

Abbiamo già recensito su questo sito l’album Abbey’s Road di Ada Montellanico dedicato ad Abbey Lincoln. Abbiano incontrao la cantante in occasione del concerto di Empoli Jazz con il suo quintetto

Ci può introdurre la figura di Abbey Lincoln?

«E’ stata una delle cantanti più importanti della storia del jazz. Ma questa rilevanza non è solo dal punto di vista musicale (sulla scia di Billie Holiday) ma anche per la sua militanza politica. Lei infatti si era impegnata nella difesa dei diritti civili negli anni ’60 insieme al marito, il gigante del jazz Max Roach. E quindi la difesa di questi ideali entra molto spesso nei suoi brani».

Nel disco ha scelto come partner il trombettista Giovanni Falzone, quale ruolo ha avuto?

«L’idea di Abbey’s Road è stata mia, compresa la scelta degli strumenti: una formazione atipica, senza le armonie di chitarra e pianoforte e con tromba, trombone, contrabbasso e batteria. Ho chiamato Falzone perché a mio parere era la persona giusta per gli arrangiamenti e la realizzazione del progetto. Non ho voluto ripercorrere la strada di Abbey Lincoln interprete, ma quella di autrice e di scrittrice di testi».

Ci sono anche brani originali. In che modo li avete concepiti dato che si affiancavano a pezzi molto importanti?

«La musica di Abbey ovviamente è stata l’ispirazione per Falzone nel brano Abbey. Per il testo ho voluto sottolineare la sua vita, il coraggio e le lotte: una sorta di dialogo tra me e lei. Per Just Do It ho pensato ai nostri giorni e alla necessità di agire per far valere i propri diritti».

Lei è anche presidente della Midj, l’associazione italiana dei musicisti di jazz. Quali sono i prossimi obiettivi?

«Attendiamo il nuovo codice dello spettacolo in modo che il jazz abbia una dignità autonoma a tutti gli effetti dato che in Italia sta diventando sempre più importante. Poi lanceremo il progetto sostenuto dalla Siae di 20 giovani jazzisti dalle regioni italiane da inviare in residenza artistica in altrettanti istituti di cultura italiani all’estero».

Michele Manzotti

Ada Montellanico: voce

Giovanni Falzone: tromba e arrangiamenti

Filippo Vignato: trombone

Matteo Bortone: contrabbasso

Ermanno Baron: batteria

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